Lombardia

Forum ANSA con candidato M5S Corrado

Avvocato, 39 anni, è subentrato a marzo a Patrizia Bedori

Redazione Ansa

Quello con Gianluca Corrado, del M5S, è il terzo Forum dell'ANSA con i candidati sindaco a Milano, dopo gli incontri con Stefano Parisi e Basilio Rizzo.

 

BALLOTTAGGIO - "Non so se andrò a votare al ballottaggio, ma se vado a votare annullo la scheda": così ha spiegato il candidato sindaco di Milano dei 5 stelle Gianluca Corrado. Un'idea, ha spiegato, è quella di scrivere sulla scheda il nome di Grillo.

'AVRANNO BISOGNO DEI NOSTRI VOTI' - "Mi sembra naturale che si appellino ai nostro elettori, è evidente che sia l'una che l'altra parte avranno bisogno dei nostri voti per vincere a Milano. Se fossi al loro posto, farei lo stesso ma da noi sicuramente non avranno sponda. Anzi, forse ne ho dato qualcuna di troppo a Parisi all'inizio, è stato un errore di gioventù". E' quanto ha detto Corrado al forum con i giornalisti dell'ANSA. Corrado ha spiegato che "tra i due manager per evidenti ragioni, visto che Sala è rimasto invischiato in tutta una serie di vicende, come faccia avevo detto che era più 'presentabile' quella di Parisi. Ma dal punto di visto politico, non cambia nulla perchè il loro problema sono i lobbisti: centrosinistra o centrodestra a Milano parleranno con le stesse persone". Il M5S "non potrà mai apparentarsi con nessuna forza" perchè "per loro il programma è carta straccia. Quello di Sala e quello di Parisi sono molto simili e hanno anche punti di contatto con il nostro, ma loro con i programmi non ci fanno nulla e non li rispetteranno mai. Gli unici che lo ritengono un documento programmatico siamo noi".

GRILLO CHIUDE A ROMA - La chiusura della campagna elettorale del Movimento a Milano, ha spiegato Corrado, sarà il 3 giugno all'Arco della Pace. Un'occasione dove saranno presenti gli esponenti milanesi del M5S ma dove non dovrebbero esserci né Beppe Grillo, impegnato a Roma, né altri leader nazionali come Di Battista o Di Maio già venuti a Milano nei giorni scorsi. "Milano è un gruppo in linea con il movimento ma ci piace molto l'indipendenza - ha spiegato Corrado al forum con i giornalisti dell'ANSA -. Se fossero venuti non ci sarebbe certo dispiaciuto ma va bene così". Inizialmente l'idea era di fare l'evento alla Darsena ma "pare che lo voglia il Pd" e così dopo una discussione con l'assessore Franco D'Alfonso è arrivato il via libera all'Arco della Pace "ma diciamo che ci siamo dovuti arrabbiare".

'IO SONO LIBERO' - ''Gianluca Corrado risponderà a se stesso, a tutte le persone che in questi anni hanno lavorato con noi e risponderà ai milanesi. Io non ho sottoscritto nessun tipo d'impegno, nulla mi è stato chiesto e nulla avrei sottoscritto. Sono una persona assolutamente libera e, se sarò eletto, rappresenterò i cittadini milanesi": è quanto ha detto Corrado, rispondendo a una domanda sulla libertà dei sindaci Cinquestelle.

'PIZZAROTTI SI E' DISCOSTATO DA M5S' - "Se ricevessi un avviso di garanzia da sindaco, lo pubblicherei il giorno successivo, magari cancellando il nome dei coimputati. Lo rendo pubblico e do le mie giustificazioni: posso dire 'ho sbagliato e mi dimetto', o posso dire 'non ho sbagliato, sono convinto di potermi difendere, datemi fiducia, dimostrerò la mia innocenza'". Così si è espresso Corrado secondo il quale "è inutile nasconderselo: Pizzarotti è un soggetto che si è discostato tante volte anche in maniera strumentale dalla linea del movimento. Se tu fai parte di una famiglia, devi rispettarne i principi di fondo. Se questi principi non ti piacciono, forse è meglio che ti trovi un'altra casa".

I DUBBI SUL CODICE DI VIRGINIA - "Ci sono dubbi", ha detto Corrado, sul codice di comportamento firmato da Virginia Raggi a Roma: "c'è chi sostiene sia stato imposto dallo staff e c'è chi sostiene sia stato deciso dal gruppo locale". "Non ho parlato con Virginia Raggi, non so da dove sia emerso, ma credo sia stato deciso dai gruppi locali - ha aggiunto -. E' evidente che abbiamo un problema di infiltrazioni nelle liste, c'è tantissima gente che prova ad avvicinarsi sotto elezioni alle nostre liste con la volontà di danneggiare il movimento dall'interno. E' probabile che sia stato fatto per arginare problemi di questo tipo che noi oggettivamente abbiamo a Roma in maniera particolare".

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