Lombardia

Lodi: il gip, "Simone Uggetti resta in carcere"

Interrogatorio lunedì prossimo anche per l'avvocato Cristiano Marini

Il sindaco di Lodi Simone Uggetti (Pd)

Redazione Ansa

Niente libertà per il sindaco di Lodi, Simone Uggetti, e l'avvocato Cristiano Marini, in carcere da martedì per la presunta turbativa d'asta per l'appalto della gestione delle due piscine scoperte comunali.ß Per il gip Isabella Ciriaco, il tempo trascorso in cella non ha modificato il quadro delle esigenze cautelari e non permette una misura meno afflittiva. Cade, è vero, il pericolo di reiterazione del reato (Uggetti è stato anche sospeso dalla carica di sindaco), ma rimane quello di inquinamento delle prove: dagli interrogatori "non sono emersi elementi" che modificano il quadro delle esigenze cautelari e vi è la necessità di preservare le indagini "tutt'ora in corso" da parte del pm.

Probabilmente va verificata la veridicità di quanto sostenuto da Uggetti e Marini nel corso dell'interrogatorio di garanzia anche alla luce delle testimonianze raccolte dopo gli arresti. Sono stati sentiti infatti negli ultimi giorni tutti i dipendenti comunali che hanno avuto parte nella vicenda del bando denunciata dalla funzionaria Caterina Uggè: anche il suo superiore, Giuseppe Demuro, che, a differenza della Uggè, fece suo il bando sottoscrivendolo e cercò di minimizzare le pressioni del sindaco sulla donna perché facesse un documento teso, secondo l'accusa, a escludere altri concorrenti diversi dalla Sporting Lodi, di cui Marini era consigliere (si è dimesso dopo l'arresto). La giornata cruciale per gli indagati sarà quella di lunedì, quando affronteranno l'interrogatorio davanti ai pm Laura Siani e Sara Mantovani. "Vedremo ciò che il pm vuole ancora sapere", spiega uno dei difensori di Marini, Schiavi. "Siamo rimasti - ha detto - basiti dal rigetto della nostra ßrichiesta e continuiamo a ritenere la misura eccessiva".

Diversa l'opinione, ribadita dal gip Ciriaco che, nell'ordinanza in cui disponeva l'arresto, interamente richiamata in quella di oggi, parlava dell'impossibilità "dimostrata dalle indagini di poter fare affidamento sulla personalità degli indagati che hanno già dimostrato massima spregiudicatezza nel tentare di inficiare le indagini". Nell'ultima ordinanza il giudice prende nota anche della "mancata resipiscienza" da parte di Marini nel riconoscere i propri errori.

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