Lombardia

Giardiello, chieder perdono è poco

Killer Palazzo Giustizia lo ha detto davanti a parenti vittime

Redazione Ansa

E' entrato nell'aula 50 del Tribunale di Brescia e per la prima volta Claudio Giardiello ha manifestato un senso di dolore per la strage che ha commesso un anno fa in un altro tribunale, quello di Milano. "Non ha senso che io chieda perdono perché per quello che ho fatto chiedere perdono è poco, ma voglio che sappiano che sono sconvolto per quello che ho fatto". ha detto durante l'udienza preliminare davanti al Gup Paolo Mainardi l'uomo che il 9 aprile 2015 uccise tre persone a colpi di pistola all'interno del Palazzo di Giustizia di Milano. Giardiello riuscì a entrare armato, e colpì a morte il giudice Ferdinando Ciampi, il suo ex socio in affari Giorgio Erba e il suo ex avvocato, Lorenzo Alberto Claris Appiani. "Io sono passato regolarmente dal metal detector e la borsa nella quale custodivo la pistola l'ho fatta passare dal Fep, lo strumento preposto al controllo degli effetti personali. Ho pensato che se avessero individuato l'arma avrei detto che volevo suicidarmi in Tribunale e avrei spiegato il perché di quella intenzione", raccontò dopo. Oggi nel corso dell'udienza preliminare a Brescia ha chiesto di poter parlare accanto al suo legale, l'avvocato Andrea Dondè. "Sono dispiaciuto per la disgrazia, ma non ricordo cosa è successo". Il suo legale ha spiegato ai giornalisti che "Giardiello per la prima volta sta avendo reazioni normali e mostra pentimento". "Quanto detto oggi - ha aggiunto Dondé - non è una strategia difensiva anche perché il mio assistito sa bene a cosa rischia di andare incontro dal punto di vista della condanna". Giardiello sarà processato con rito abbreviato come chiesto e ottenuto dal suo avvocato nell'udienza di oggi. Le parti civili hanno presentato la richiesta di citazione in giudizio della Allsystem, la società che gestisce la sicurezza a Palazzo di Giustizia di Milano. Il processo è stato rinviato al 5 aprile, in modo da evitare che scadano i termini di custodia cautelare. Quel giorno potrebbe arrivare anche la sentenza nei confronti di Giardiello, processato a Brescia dove la Corte d'Appello ha competenza in caso di coinvolgimento di magistrati e giudici milanesi, come accaduto lo scorso 9 aprile con la morte del giudice Ferdinando Ciampi.

Leggi l'articolo completo su ANSA.it