Lombardia

Consulta: Maroni: "la legge sulle moschee bocciata, sinistra esulta Allah Akbar"

Ok a ricorso del governo contro la noma

Redazione Ansa

"La Consulta ha bocciato la nostra legge che regolamentava la costruzione di nuove moschee. La sinistra esulta: Allah Akbar". Lo scrive sul suo profilo Twitter, il presidente della Regione Lombardia, Roberto Maroni. 

Grossi, sentenza contro discriminazioni - "La nostra preoccupazione è essere custode dei diritti fondamentali: il nucleo essenziale della sentenza poggia sull'evitare discriminazioni, come è sembrato alla Corte che ci fossero nella legge". Lo ha detto il neopresidente della Consulta, Paolo Grossi, in merito alla sentenza sulla legge della Lombardia sulle moschee, che ha provocato forte dibattito.

La legge, varata della Regione Lombardia circa un anno fa, contiene una serie di norme urbanistiche particolarmente restrittive per la costruzione di nuovi luoghi di culto. Il testo era stato impugnato dal Governo davanti alla Corte Costituzionale, perché secondo l'esecutivo violerebbe diversi articoli della Costituzione, tra cui i principi di uguaglianza dei cittadini e delle confessioni religiose. Ieri la Consulta ha bocciato la legge. Le motivazioni si conosceranno nelle prossime settimane.

"Consulta islamica, non italiana. È complice dell'immigrazione clandestina". Così il leader della Lega, Matteo Salvini, commenta la decisione della Consulta di bocciare la legge regionale lombarda anti-moschee.

 "Archiviamo finalmente una legge idiota e propagandistica che avrebbe prodotto solo problemi". Così Eugenio Casalino, consigliere regionale lombardo del M5S, ha commentato la bocciatura da parte della Consulta della legge della Regione Lombardia sui nuovi luoghi di culto detta 'anti-moschee', "voluta fortemente da Maroni e dalla Lega come presunta soluzione di sicurezza", ha affermato Casalino. "Non ci voleva un esperto per capire che quel testo violava in più punti la Costituzione Italiana sul diritto di culto,- ha aggiunto il M5S lombardo - come ricordato in ben tre pareri dell'ufficio legislativo del consiglio regionale ed ignorato dalla maggioranza, così come la voce di ANCI Lombardia e delle undici confessioni religiose audite, compresa quella cattolica".  

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