Lombardia

Rapinatore ucciso, 'uno è della zona'

Lo afferma il gioielliere, sarà indagato per eccesso di difesa

Redazione Ansa

(di Fabrizio Cassinelli)

Prosegue la caccia ai due complici di Valentin Frrokaj, il rapinatore albanese di 36 anni ucciso due giorni fa nel Milanese. "La mia ipotesi è che uno dei banditi sia un basista italiano. Anzi, del paese". A rivelarlo all'ANSA è stato Rodolfo Corazzo, il gioielliere di 59 anni che due giorni fa ha sparato e ucciso il bandito, un pericoloso ricercato, che aveva fatto irruzione nella sua villetta a Lucino di Rodano (Monza e Brianza) con altri due uomini.

Nei suoi confronti la Procura si sta orientando ad emettere un avviso di garanzia, che però sarebbe da intendere come un atto dovuto, un passaggio tecnico per permettere al gioielliere di partecipare con i suoi legali ad alcuni accertamenti irripetibili nell'ambito delle indagini. Non è un caso, forse, che nella zona, a Vaprio D'Adda, sia avvenuta una rapina analoga il 20 ottobre scorso, costata la vita a un rapinatore albanese. I carabinieri quindi non escludono che possa trattarsi di collegamenti tra le due 'batterie' di banditi. I pm di Milano Alberto Nobili e Grazia Colacicco, infatti, attendono di esaminare gli atti e le relazioni dei carabinieri sulla sparatoria avvenuta martedì sera. E verrà disposta quindi nelle prossime ore l'autopsia sul cadavere. Probabilmente il gioielliere verrà iscritto nel registro degli indagati per eccesso colposo in legittima difesa. In Procura ancora oggi è stato ribadito che si è trattato di un caso di "legittima difesa". Lui, intanto, al lavoro nel suo prestigioso negozio in corso Venezia, non ha paura.

"Credo che il basista addirittura sia originario della zona - ha detto -. È l'unico che non ha parlato, dava indicazioni a gesti. Potrebbe aver fornito lui le indicazioni per arrivare a me". "Mi hanno sequestrato tutte le armi per le indagini ma non ho paura - ha proseguito - Credo che i due complici in fuga abbiamo altri problemi a cui pensare. I banditi devono pensare a scappare ed è possibile che vengano catturati a breve. Non credo che io sia il loro prossimo obiettivo". Anche se poi, intervistato da Telelombardia, ha spiegato di "rivolere l'arma appena possibile". Corazzo è un uomo deciso, ma per nulla esaltato. Qualità tipiche di chi esercita corpo e mente con le arti marziali da anni. "Non pensavo di averlo colpito al cuore. Di sicuro, però, ho una buona mira grazie ad anni di poligono". Il gioielliere ha raccontato del momento in cui ha centrato il bandito e ha spiegato la sua abilità con la pistola e l'ottima mira. "Ora vado raramente a sparare - ha detto - ma in passato ho frequentato parecchio il poligono". Non solo armi, nel suo passato, ma anche allenamento fisico. "È tutta la vita che faccio karate, ho vinto campionati, sono stato presidente della federazione. Ho anche allenato le forze dell'ordine". Il suo tono è deciso, sembra quasi avere già svoltato, mentalmente. Il lavoro, forse, è la medicina migliore. (ANSA).

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