Lombardia

Aree di culto a Milano,è polemica su moschee

Assessore Majorino, mondo musulmano ricomponga conflitti interni

Redazione Ansa

(ANSA) - MILANO, 4 AGO - Continuano le polemiche sull' assegnazione da parte del Comune di Milano di tre aree dove saranno costruiti dei luoghi di culto. E non si tratta solo del no alla moschea da parte del centrodestra (due dei tre terreni andranno ad associazioni islamiche e uno alla chiesa evangelica) ma di critiche da parte degli esclusi e anche, da parte di chi ha vinto, per i nuovi annunciati passaggi in consiglio comunale.

"Anche la Tunisia pensa alla chiusura delle Moschee. Milano controcorrente" ha scritto su twitter la coordinatrice lombarda di Forza Italia, Mariastella Gelmini, che ha chiesto di "sospendere subito l'assegnazione dei terreni". Le questioni da risolvere non sono poche. L'assessore alla partita Pierfrancesco Majorino in un comunicato ha ammesso che sull'assegnazione dello spazio di via Esterle peserà "il contenzioso" fra il vincitore e l'amministrazione comunale. C'è poi da tenere conto del voto in consiglio comunale sul cambio di destinazione d'uso dei terreni. "E' proprio un controsenso - ha sbottato Davide Piccardo, portavoce del Caim (il coordinamento delle associazioni islamiche milanesi) che ha ottenuto l'assegnazione di uno degli spazi - dal punto di vista amministrativo, mettere a disposizione di un bando delle aree che non hanno la destinazione urbanistica adatta per ospitare quel tipo di funzione".

D'altronde secondo il consigliere di Fdi, Riccardo De Corato questo passaggio in aula "sarà la tomba del bando". Ci sono poi gli esclusi, come lo "storico" (per definizione di Majorino) centro islamico di viale Jenner che non ha vinto il bando per l'area del Palasharp dove ora organizza la preghiera del venerdì. Il rischio, quindi, è che i fedeli possano tornare a pregare in strada, in viale Jenner. "Se non troviamo un'altra soluzione... - ha detto il direttore del centro Abdel Hamid Shaari. - Ma aspettiamo e vediamo. La graduatoria non è definitiva. Può darsi che il primo salti. Noi abbiamo tanta fiducia in Dio". A lui certo non bastano le parole dell'assessore che ha spiegato che comunque al Palasharp potrà sorgere una moschea. "La gente viene ora a pregare al Palasharp perché la direzione li soddisfa" e non è detto che lo stesso valga per un'altra direzione perché non tutte le moschee sono uguali, come non lo sono tutte le chiese. "Certo - ha concluso - non sarà Majorino a dire dove vanno i fedeli". Ma l'assessore non intende fare marcia indietro. E conferma che una delle aree sarà affidata alla comunità evangelica dato che il bando prevede che non più di due aree vadano alla stessa confessione religiosa. "Noi andiamo avanti - ha annunciato - perché stiamo affrontando un problema gigantesco, cercando soluzioni concrete nuove". "Ci auguriamo che le forze politiche e le istituzioni si concentrino sulle soluzioni concrete da avanzare e non sulla volontà di alimentare tensioni e conflitti" ha sottolineato convinto che si tratti di "soluzioni che possono essere ancora più forti se il mondo musulmano milanese vorrà ricomporre i conflitti al proprio interno che lo hanno caratterizzato in questi anni".(ANSA).

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