Lombardia

Assolti tifosi Pro Patria da razzismo

Bersaglio erano stati i giocatori di colore del Milan

Redazione Ansa

(di Andrea Gianni)

(ANSA) - MILANO, 28 MAG - Tutti assolti perché "il fatto non sussiste". I giudici della Corte d'Appello di Milano hanno ribaltato la sentenza del Tribunale di Busto Arsizio (Varese), che aveva condannato a pene da 40 giorni fino a due mesi di reclusione sei giovani tifosi della Pro Patria accusati di ingiuria aggravata dai motivi razziali per aver rivolto insulti razzisti ai calciatori di colore del Milan durante un'amichevole, il 3 gennaio 2013.

La partita allo stadio Speroni di Busto Arsizio era stata sospesa nel corso del primo tempo, dopo che Kevin Prince Boateng, all'epoca giocatore rossonero, aveva scagliato il pallone contro le tribune e i compagni di squadra avevano deciso di uscire dal campo, per lanciare un segnale contro il razzismo negli stadi. I sei giovani, individuati dalla polizia pochi giorni dopo l'episodio, erano stati condannati in primo grado anche a risarcire la Lega Pro e il Comune di Busto Arsizio, parti civili nel procedimento, con una somma complessiva di diecimila euro. I loro difensori avevano impugnato la sentenza, presentendo un ricorso in appello. E i giudici oggi hanno assolto tutti gli imputati. Prima che il collegio si ritirasse in camera di consiglio il sostituto pg di Milano Pietro De Petris aveva chiesto la conferma delle condanne sostenendo che è "inequivoca la finalità di discriminazione razziale" degli insulti partiti dalla curva durante il match, in quanto "le emissioni sonore di scherno si verificavano ogni volta che la palla veniva toccata da giocatori di colore". Una visione che, però, i giudici non hanno condiviso. Per capire nel dettaglio le ragioni dell'assoluzione bisognerà attendere le motivazioni della sentenza, che verrà depositata entro i prossimi 30 giorni. "Erano stati condannati ingiustamente, perché i cori non erano ingiuriosi e non avevano una connotazione razzista nei confronti dei calciatori di colore", ha commentato l'avvocato Luca Abbiati, difensore di tre tifosi. Ha espresso soddisfazione anche l'avvocato Alberto Talamone, difensore di un altro imputato, Davide Bolchi, l'unico presente in aula per la lettura della sentenza.

Tra i sei tifosi finiti sotto processo anche Riccardo Grittini, 24 anni, esponente della Lega Nord e assessore all'Ambiente e agricoltura del Comune di Corbetta, nel Milanese. "Sono stati due anni difficili e ora mi sono tolto un peso dalle spalle - ha spiegato -, vorrei ringraziare gli amici che mi sono stati vicini e anche Matteo Salvini, che fin dall'inizio mi ha difeso. Dopo l'assoluzione ho mandato un messaggio a Salvini per fargli sapere che è andato tutto bene - conclude -, adesso speso solo che la Pro Patria si salvi e superi i play-out di Lega Pro". (ANSA).

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