Lombardia

Lunedì udienza preliminare per Bossetti

Attese sue dichiarazioni spontanee, Tribunale Bergamo 'blindato'

Frame del video dell'arresto di Bossetti

Redazione Ansa

(di Stefano Rottigni)

(ANSA) - MILANO, 26 APR - Ore 9, Tribunale di Bergamo, aula gup. Massimo Bossetti, il muratore arrestato il 16 giugno scorso dall'accusa di aver seviziato e ucciso la tredicenne Yara Gambirasio, trovata uccisa il 26 febbraio dell'anno dopo, comparirà davanti al giudice dell'udienza preliminare intenzionato a difendersi dalle accuse che potrebbero portarlo all’ergastolo: omicidio aggravato dalle sevizie e crudeltà, dalla minorata difesa della vittima e calunnia ai danni di un suo collega di lavoro sui cui avrebbe sviato i sospetti. Bossetti sembra intenzionato a ribadire, con dichiarazioni spontanee, quanto sostiene dal giorno del fermo: "Io non c'entro", al gip Ciro Iacomino che dovrà decidere sul rinvio a giudizio chiesto dal pm Letizia Ruggeri.

Il suo avvocato, Claudio Salvagni, non appare intenzionato a giocarsi tutte le carte in udienza preliminare (che non è certo se si risolverà in un giorno) , soprattutto quella mancata corrispondenza tra il dna mitocondriale trovato sul corpo di Yara e quello nucleare (certamente di Bossetti). Una discrepanza che gli stessi giudici del riesame, negando la scarcerazione al muratore avevano definito suscettibile di discussione, ma non nella fase cautelare, ed è probabile che Salvagni voglia porre la questione in dibattimento, in Corte d'assise, dal momento che ha sempre detto di non voler scegliere il rito abbreviato ma andare a un'udienza pubblica. Così come l'avvocato, che comunque solleciterà il proscioglimento per Bossetti, cercherà di smontare in dibattimento gli altri indizi a carico del muratore: i filmati analizzati dal Ris dei carabinieri che hanno stabilito che era suo il furgone Fiat Daily che per circa un'ora si era aggirato intorno alla palestra di Brembate di Sopra da cui Yara scomparve il pomeriggio del 26 novembre del 2010 e le fibre di tessuto, trovate sui pantaloni della tredicenne identiche a quelle dei sedili di quel furgone. Non ci saranno i genitori di Yara, Fulvio e Maura. La loro presenza non è necessaria e, fedeli all'atteggiamento che hanno sempre mantenuto, vogliono evitare clamore. Si costituiranno parte civile, tramite il loro avvocato, Enrico Pelillo. Così come lo farà la sorella di Yara, diventata maggiorenne.

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