Lombardia

Mattarella al Piccolo Milano, rivolta morale popolo è fondamento etico nostra nazione

In sala tra gli altri Camusso e Franceschini

Redazione Ansa

(ANSA) - MILANO, 25 APR - "La rivolta morale del nostro popolo contro gli errori della guerra, contro le violenze disumane del nazifascismo, contro l'oppressione di un sistema autoritario non è esercizio da affidare saltuariamente alla memoria. Stiamo parlando del fondamento etico della nostra nazione". Così il presidente Mattarella celebrando il 25 aprile.

"Oggi - ha aggiunto il capo dello Stato parlando al piccolo Teatro di Milano - è la festa della libertà di tutti: una festa di speranza ancor più per i giovani. Battersi per un mondo migliore è possibile e giusto, non è vero che siamo imprigionati in un presente irriformabile".

 "La Resistenza in armi e la lotta partigiana - emblema della riscossa nazionale contro gli oppressori - non furono espressioni di avanguardie separate. I legami di solidarietà con le famiglie che pagavano il prezzo della guerra e del disfacimento dello Stato, che nascondevano il militare alleato o il giovane renitente alla leva di Salò, si sono fatti tra il '43 e il '45 via via più intensi, tessendo una trama di umanità che ha composto l'humus della ribellione morale".

Tanti eroi hanno donato la vita per la nostra libertà, dai "piccoli maestri" che hanno lasciato gli studi per salire in montagna, alle donne che hanno affrontato a testa alta il rischio più alto e la prigionia. A questi dobbiamo affiancare gli eroi quotidiani che salvarono vite, che diedero rifugio ad ebrei, che si prestarono a compiti di cura o di supporto. Lo ha ricordato Mattarella, citando "le sorelle Lidia, Liliana e Teresa Martini, padovane, che guidarono la fuga dai campi di concentramento di decine e decine di prigionieri alleati, prima dando loro il pane e un nascondiglio, poi instradandoli nottetempo verso la Svizzera, attraverso la rete costruita da padre Placido Cortese e da due latinisti di fama, Ezio Franceschini, dell'Università Cattolica, e Concetto Marchesi, in seguito rettore dell'Università di Padova e deputato comunista. Senza questa dimensione popolare, senza questa fraterna collaborazione tra persone di idee politiche diverse, l'Italia avrebbe fatto molta più fatica a recuperare la dignità smarrita".

Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella è stato accolto al Piccolo Teatro di Milano per il 70/esimo anniversario della Liberazione dall'applauso della gente. Ad aspettarlo il sindaco Giuliano Pisapia, il presidente della Regione, Roberto Maroni, il direttore del Piccolo Sergio Escobar. Mattarella, sceso dall'auto, si è fermato a salutare alcuni studenti delle scuole superiori. In sala la segretaria Cgil Susanna Camusso, il ministro dei Beni Culturali Dario Franceschini.

   

All'interno del teatro la platea ha intonato a sorpresa 'Bella ciao'. Tutto il pubblico ha cantato a lungo la canzone simbolo della Resistenza ed il presidente Mattarella, sorridente, ha tenuto il ritmo della canzone con l'applauso.

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