Si finge agente antiterrorismo, arrestato Dj Giuseppe

Molto nota la sua voce, meno la faccia, così quando ieri sera i carabinieri lo hanno notato in piazza Dergano, a Milano, non lo hanno riconosciuto. "Volevo vigilare sul territorio, dare una mano alle forze dell'ordine": così si è difeso il Dj di Radio 105 Giuseppe, finito per qualche ora in arresto per detenzione di marijuana, ma soprattutto per il possesso ingiustificato di una radio delle forze dell'ordine e di un tesserino della polizia finto. Sono 'un poliziotto dell'antiterrorismo', ha provato a dire. Ma non c'è voluto molto a smascherarlo. Oggi ha patteggiato 6 mesi con la condizionale ed è potuto tornare alla sua trasmissione in diretta su 105, dove ha trovato il buon umore al punto da scherzare con gli ascoltatori sulla sua disavventura giudiziaria.

Dj Giuseppe è il soprannome di Luciano Fronti, quasi 50 anni, molti dei quali trascorsi nelle maggiori radio italiane. Fronti ieri era nei pressi del parcheggio di un supermercato Simply ed è stato notato perché armeggiava con una radio da cui proveniva il classico suono gracchiante di quelle in uso alle forze dell'ordine. I militari si sono avvicinati con tono informale pensando che fosse un collega e il dj non ha fatto nulla per far loro credere il contrario. Ma il fraintendimento è durato pochi minuti, fino a quando Fronti ha detto di essere un agente dell'antiterrorismo. A quel punto i carabinieri gli hanno chiesto di vedere un tesserino di riconoscimento e lui ha mostrato una placca col suo nome e cognome e la qualifica di assistente capo della polizia. La situazione è peggiorata quando gli hanno trovato in tasca una Walther con otto pallini, una pistola a gas senza il tappo rosso. Fronti è stato caricato in auto e portato a casa sua per una perquisizione durante la quale sono saltati fuori anche 14 grammi di marijuana. Arrestato per detenzione di sostanze stupefacenti e per la pistola sprovvista del tappo, il dj si è presentato questa mattina per la direttissima al tribunale di Milano: ha patteggiato sei mesi di reclusione con la condizionale per possesso di segni distintivi contraffatti e cognizione illecita di comunicazioni o conversazioni telefoniche. Non è stato perseguito per la droga e l'arma giocattolo. Inoltre gli è stata concessa la non menzione nel casellario giudiziario. A tal proposito il giudice Barazzetta gli ha detto: "Se per cinque anni non andrai in giro a fare il poliziotto quest'esperienza sarà cancellata".