Lombardia

Fondi: pm, consiglieri a giudizio

In 2 hanno chiesto rito abbreviato, altri 2 il patteggiamento

Redazione Ansa

(ANSA) - MILANO, 27 FEB - I pm di Milano Paolo Filippini e Antonio D'Alessio hanno ribadito la richiesta di rinvio a giudizio dei politici lombardi nell'udienza preliminare, davanti al gup di Milano Fabrizio D'Arcangelo, a carico di 64 consiglieri ed ex consiglieri regionali accusati di peculato nell' inchiesta sulle presunte spese 'allegre' con i rimborsi dei gruppi politici al Pirellone.

Due imputati hanno chiesto di essere processati con rito abbreviato mentre altri due hanno annunciato la volontà di patteggiare. Nicoli Cristiani aveva già patteggiato la pena di due anni di reclusione per la vicenda delle presunte tangenti incassate per il progetto della discarica di Cappella Cantone.

Il pm Filippini ha sostenuto in aula che "le spese non giustificabili sono da considerarsi peculato" e che "non è ammessa da parte dei consiglieri regionali l'ignoranza della legge regionale" sui rimborsi destinati ai gruppi politici. "Qui la politica si fa nei ristoranti - ha aggiunto - mentre l'attività istituzionale dovrebbe farsi nei luoghi istituzionali".

Tra gli imputati ci sono Nicole Minetti e Renzo Bossi, figlio del fondatore della Lega Nord, l'attuale vicepresidente del Consiglio regionale Fabrizio Cecchetti e gli ex assessori della Giunta Formigoni Romano Colozzi, Massimo Buscemi, Giovanni Rossoni, Giulio Boscagli e Monica Rizzi, all'epoca (le accuse riguardano il periodo che va dal 2008 al 2012) esponenti della maggioranza di centrodestra. Per quella che era l'opposizione, invece, ci sono Chiara Cremonesi, Luca Gaffuri, Carlo Spreafico ed Elisabetta Fatuzzo.

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