Lombardia

Salvini porta a scuola presepe vietato

A Bergamo preside lo riteneva discriminatorio per le altre fedi

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Redazione Ansa

(ANSA) - BERGAMO 6 DIC - Il leader della Lega Nord, Matteo Salvini, ha portato a Bergamo, come aveva annunciato, un presepe alla scuola De Amicis nel quartiere Celadina dopo le polemiche politiche e le proteste dei genitori dovute alla posizione del preside che aveva dichiarato di non voler rappresentare la natività perché sarebbe stato un gesto discriminatorio nei confronti delle altre religioni.

Salvini ha collocato il presepe davanti a una delle entrate della scuola. In un altro ingresso dell'istituto era invece in corso la 'merenda solidale' e proprio lì è comparso uno striscione con scritto: "Il presepio non c'è, sta arrivando l'asino". Salvini non ha però voluto polemizzare. Il presepe che ha portato era formato da statue alte circa un metro. Terminata la manifestazione gli stessi esponenti del Carroccio - c'era anche Roberto Calderoli, vicepresidente del Senato - hanno rimosso il presepe.

''Difendendo il presepe difendiamo una tradizione non una religione - ha commentato all'ANSA Salvini - E' stata una bella iniziativa - ha aggiunto Salvini - e alla fin fine dobbiamo pure dare una medaglia al preside che con la sua iniziativa di vietare il presepe ha sollevato il problema risvegliando l'interesse generale... Oggi pomeriggio a Bergamo c'erano trecento bambini con i genitori e molti neppure cattolici, tutti contenti di vedere il presepe''.

''Io davvero non capisco - ha aggiunto Salvini - quelli che pensano che il presepe sia discriminatorio. In che senso discriminerebbe? Il presepe è fratellanza è accoglienza. Quello che mi ha lasciato perplesso e anche un poco amareggiato è il silenzio della gerarchia ecclesiastica sulla questione. Ma tant'è...''. ''L'iniziativa di portare il presepe alla scuola di Bergamo - ha concluso Salvini - mi ha anche procurato una cosa piacevole, da ore mi arrivano sul profilo facebook decine e decine di foto di presepi da tutta Italia con i complimenti per l'iniziativa''.

Da parte sua il preside, Luciano Mastrorocco, in una conferenza stampa col sindaco della città, Giorgio Gori, ha spiegato che si è trattato di ''un equivoco''. "Il caso - ha sottolineato - è stato amplificato oltre l'inverosimile. Tempo fa parlando con una maestra di vari argomenti era saltata fuori anche la possibilità di fare o meno il presepio. Io le avevo semplicemente detto quale era il mio quadro di riferimento dei valori, i principi guida che mi hanno ispirato fin dal 2007, ovvero da quando ricopro questa carica. I principi di una scuola aperta e dialogante che deve unire e non dividere e in cui sia promossa la partecipazione di tutti nella comunità di appartenenza. Il discorso è stato però equivocato, la maestra ne ha parlato con un genitore ed è nato il caos. Ma io non ho mai vietato di fare il presepio - ha precisato - ho dato libertà ai singoli insegnanti di decidere cosa fosse meglio in base alla loro specifica realtà scolastica e alla loro esperienza. Tanto che negli anni scorsi in alcuni plessi c'era il presepio e in altri no". 

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