Lombardia

Tre quadri rubati al Castello Sforzesco di Milano

I dipinti sono di un anonimo del 1400 e raffigurano volti maschili

Redazione Ansa

Tre dipinti di un anonimo milanese del 1400 raffiguranti volti maschili sono stati rubati ieri dalla pinacoteca del Castello Sforzesco di Milano. I piccoli quadri, di dimensioni 25cm x 25cm sono di proprietà del Comune ed erano alle pareti della sala ducale. Ad accorgersi che dalla sala ducale del Castello Sforzesco erano spariti i tre dipinti del '400 è stato, attorno alle 15 di ieri, un addetto alla vigilanza. Solo attorno alle 20, però, la responsabile della pinacoteca ha chiamato la polizia che non ha potuto fare altro che constatare il furto dei quadri.

Sono tre piccoli dipinti su legno le opere attribuite a un anonimo milanese del '400 rubate ieri al Castello Sforzesco di Milano. Da quanto si è appreso, le tre opere lignee si trovavano nella sala 17 del museo delle arti decorative del Castello Sforzesco. La polizia ha già acquisito i filmati ma, da quanto si è appreso, non ci sarebbe alcuna immagine del furto in quanto la parete su cui erano appesi i dipinti non sarebbe coperta dalle telecamere. Sempre da quanto è stato riferito, la denuncia è stata fatta ieri attorno alle 20 al commissariato di Ps centro.

L'ultimo furto è stato nel anni '80
 ''Da 14 anni, da quando sono diventata responsabile dei musei del Castello Sforzesco no c'è mai stato un furto. Mi hanno riferito che l'ultimo è stato negli anni '80''. Lo ha spiegato Francesca Tasso la responsabile dei musei del Castello sforzesco dove ieri sono stati rubati 3 dipinti lignei attribuiti a un anonimo cremonese (e non milanese come scritto in precedenza) del '400. La Tasso ha spiegato che quelle rubate ''erano fatte in serie e non erano opere uniche''. Si tratta infatti di 'Tavolette da soffitto' che erano collocate in posizione inclinata tra le travi di sostegno del soffitto di una camera di un Palazzo Rinascimentale. Tavolette quadrate sulle quali in genere venivano dipinti uomini o donne con gli abiti rinascimentali. ''Solo la collezione del Castello ne ha una quarantina - ha aggiunto -. Ne avevamo esposte 6 e ora tre sono sparite''. Infatti sulla parete sono rimasti solo i fili di ferro che servivano per attaccarle a muro e che evidentemente sono stati tranciati dal ladro. ''Sono opere di scarso valore economico - ha proseguito la responsabile dei musei - ma di grande valore storico e gradimento per il pubblico perché danno ben l'idea dei costumi e della moda del tempo''. Secondo Francesca Tasso il furto potrebbe essere stato ''studiato perché il punto su cui erano esposte le tavolette non è coperto dalle telecamere. Inoltre questo genere di opere hanno un mercato limitato e ciò quello del piccolo antiquariato''. Francesca Tasso a proposito dei controlli nelle sale ha anche spiegato che in genere ci sono 5/6 addetti alla sicurezza che girano. E poiché i visitatori possono accedere con borse e zaini ha aggiunto che è già in programma per l'autunno aprire un guardaroba per depositarli. Inoltre, a dire della responsabile si potrebbero incrementare anche le telecamere

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