Lombardia

A Milano emergenza profughi, Viminale convoca tavolo

Ancora in aumento gli immigrati eritrei e siriani

Redazione Ansa

 (di Andrea Gianni)

(ANSA) - MILANO, 10 LUG - Non si fermano gli arrivi di profughi eritrei e siriani a Milano e, per discutere dell'emergenza, il Viminale ha convocato un tavolo di lavoro con l'amministrazione comunale. A presiederlo il sottosegretario dell'Interno Domenico Manzione, che avvierà un confronto per "trovare la soluzione migliore alle difficoltà riscontrate". Un "passo avanti" accolto con soddisfazione dal sindaco di Milano, Giuliano Pisapia, che aveva già chiesto più volte di aprire un tavolo sull'emergenza in città.

   "E' importante discutere - ha sottolineato - ma dalla discussione deve arrivare in tempi brevi una decisione su un tema che riguarda il Governo e soprattutto l'Europa". I profughi, provenienti dalla Siria e dall'Eritrea e sbarcati sulle coste del Sud Italia, fanno infatti tappa nel capoluogo Lombardo prima di raggiungere i Paesi del Nord Europa. E, di fronte ai problemi di assistenza dei migranti, il Consiglio comunale di Milano oggi ha approvato un ordine del giorno presentato dalla maggioranza di centrosinistra che "denuncia la totale assenza di iniziative del Governo Renzi".

   Secondo i dati del Comune, dal 18 ottobre 2013 fino a ieri sono stati accolti a Milano 13.178 profughi nell'ambito di un accordo con la Prefettura. Altri 1.322 profughi sono stati invece ospitati in centri come moschee e una scuola. Fino allo scorso 30 giugno, l'accoglienza è costata allo Stato 2.538.600 euro, ma anche il Comune ha avuto le sue spese che intende recuperare: in media i profughi si fermano nelle strutture per cinque giorni, per poi ripartire verso la Scandinavia o la Germania dove nella maggior parte dei casi chiedono asilo politico. Sono solo 35, infatti, le richieste di asilo politico presentate alle autorità italiane.

   Attualmente risultano quindi presenti in città 974 profughi siriani ed eritrei, arrivati nei giorni scorsi in Stazione Centrale. Persone che, secondo quanto ha riferito l'assessore alle Politiche sociali del Comune di Milano, Pierfrancesco Majorino, "non vengono mai identificate" al momento dello sbarco sulle coste italiane e nel percorso verso il Nord Italia, e questa "è una scelta politica inaccettabile". Per l'assessore, quindi, "l'emergenza non finirà nelle prossime settimane" in quanto "non abbiamo visto interventi a livello europeo e nazionale. Andremo a Roma - ha sottolineato - a chiedere chiarezza rispetto alle nostre numerose richieste".

   La richiesta di un intervento rapido del Governo è condivisa anche da diversi esponenti dell'opposizione: "A Milano sono stati spesi più fondi di quanti ne sono stati spesi per tutta Europa dall'agenzia Frontex - ha spiegato il capogruppo milanese di Forza Italia Fabrizio De Pasquale - e la città è stata umiliata da un Governo che non ha fatto nulla". (ANSA).

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