Lombardia

Omicidi a picconate: vent'anni a Kabobo

Riconosciuta al ghanese la semi-infermità mentale

Redazione Ansa

Adam Kabobo, il ghanese che lo scorso 11 maggio uccise tre passanti a Milano a colpi di piccone, è stato condannato a vent'anni di carcere. Lo ha deciso il gup Manuela Scudieri che gli ha riconosciuto la semi-infermità mentale. Il giudice, nel condannare Kabobo a venti anni di reclusione, ha accolto la richiesta del pm Isidoro Palma e, in sostanza, ha applicato il massimo della pena per il ghanese tenendo conto dello 'sconto' per il rito abbreviato e del riconoscimento del vizio parziale di mente al momento dei fatti. All'alba dell'11 maggio del 2013 Kabobo aveva ammazzato a colpi di piccone il pensionato Ermanno Masini di 64 anni, il giovane Daniele Carella di 21 anni e Alessandro Carolè di 40 anni.

   Il pm nel corso della sua requisitoria si era richiamato alla perizia psichiatrica disposta dal gip e depositata lo scorso ottobre che aveva accertato che Kabobo soffre di ''schizofrenia paranoide'', ma che la sua capacità di intendere al momento dei fatti non era ''totalmente assente'' e la sua capacità di volere era sufficientemente ''conservata''. Il pm inoltre aveva indicato tre possibili moventi per la furia omicida dell' africano: il ''rancore verso la società'' espresso anche in quello che l' omicida ha definito nei colloqui con i medici come ''odio verso i bianchi'' dettato dalle ''voci'' che sentiva; una ''finalità depredatoria'' che si era manifestata nel rubare i cellulari alle vittime; l'esigenza di ''attirare l'attenzione su di sé''. La difesa aveva chiesto l'assoluzione con il riconoscimento della totale infermità mentale.

 

Per Kabobo anche 3 anni di casa di cura 

Il gup di Milano Manuela Scudieri, che ha condannato Adam Kabobo a 20 anni di carcere, ha anche disposto per lui 3 anni da passare in una casa di cure e custodia come misura di sicurezza dopo l'espiazione della pena. Il giudice nel processo con rito abbreviato con al centro i tre omicidi a colpi di piccone ha accolto, in sostanza, la richiesta di condanna del pm di Milano Isidoro Palma.

 

Figlio vittima, pena insufficiente 

''E' quello che mi aspettavo dalla giustizia italiana, per quello che mi riguarda è una pena insufficiente e vedremo poi se sconterà davvero questi vent'anni''. Così Andrea Masini, figlio di Ermanno, una delle tre vittime di Adam Kabobo, ha commentato con i cronisti la sentenza che ha condannato il ghanese a vent'anni di carcere con il riconoscimento della semi-infermità mentale. 

   

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