Liguria

L.elettorale, maggioranza va sotto in commissione

Giovedì in consiglio il centrodestra deve rinsaldare le fila

Redazione Ansa

(ANSA) - GENOVA, 24 SET - E' stata bocciata in commissione Affari Istituzionali del Consiglio regionale della Liguria la proposta di deliberazione di referendum della Lega per l' abrogazione della parte proporzionale della legge elettorale nazionale. Come evidenziano M5S e Pd, la commissione ha espresso parere negativo sulla proposta del leader della Lega Matteo Salvini e del presidente della Regione Giovanni Toti. La votazione è finita 15 a 15 bocciando il quesito referendario.
    Determinante il voto negativo di Giovanni De Paoli (ex Lega).
    Nonostante la bocciatura la proposta approderà comunque giovedì in Consiglio regionale dove la maggioranza cercherà di rinsaldare le fila, forte di tre voti in più delle opposizioni. "Si tratta di una legge inammissibile per due ragioni: non è immediatamente applicabile e quindi il Paese resterebbe senza una legge elettorale - sottolinea il gruppo Pd -. Il quesito è poco chiaro e non univoco, visto che con una domanda modifica sia la Camera, sia il Senato". "Notevoli sono state in merito le testimonianze di illustri persone ascoltate, tra le quali l'avvocato Besostri, il professor Pericu e la professoressa Trucco, che hanno illustrato tutti i profili di illegittimità e incostituzionalità del testo proposto" commenta la capogruppo M5S Alice Salvatore. "Chi prende un voto in più deve poter governare il Paese. La nostra proposta di deliberazione sul 'referendum maggioritario' per la nuova legge elettorale, che in sostanza elimina la parte proporzionale, oggi è stata votata in I^ Commissione. L'esito è stato 15 a 15 - spiega il capogruppo della Lega Franco Senarega -. Tuttavia, la proposta sarà portata in aula per la votazione in consiglio regionale giovedì prossimo (con eventuale prosecuzione venerdì). A differenza di quanto sostenuto dal Pd, siamo convinti della legittimità del provvedimento e dell'utilità dell'iniziativa di buonsenso per dare stabilità al Paese consentendo a chi governa di sviluppare, in concreto, il programma proposto agli elettori".
   

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