Liguria

Regione: respinto reddito inclusione

Centrodestra vota contro. M5S si astiene. Rs vota con il Pd

Redazione Ansa

E' stata respinta dal Consiglio regionale la proposta di legge presentata dal Partito Democratico sul reddito di inclusione attiva di 400 euro mensili. I voti contrari sono stati 16 (maggioranza di centro destra), 5 gli astenuti (Mov5Stelle) e 10 i favorevoli (Pd, Rete a Sinistra, Gruppo misto Libera-Mente Liguria). La proposta di legge chiamata "Sperimentazione del reddito di inclusione attiva e di misure per contrastare l'esclusione sociale" proponeva l'introduzione in via sperimentale della misura del reddito di inclusione attiva e azioni per contrastare l' esclusione sociale con l'intento "di valorizzare le competenze e accrescere le occasioni di occupazione delle persone che si trovano temporaneamente escluse dal mercato del lavoro e di attuare misure per il contrasto della povertà e l'esclusione sociale di quanti non dispongono o dispongono con intermittenza delle primarie risorse per il sostentamento proprio e della propria famiglia". Tale reddito consisteva nell'erogazione fino a 400 euro mensili. Fissato un limite temporale alla sperimentazione della legge. La proposta prevedeva, inoltre, che il reddito di inclusione attiva si accompagnasse allo svolgimento di interventi di pubblica utilità messi in atto dai Comuni con particolare riferimento al mantenimento di servizi essenziali, al dissesto idrogeologico e alla cura del territorio o a specifiche azioni mirate all'inserimento formativo o lavorativo dei soggetti beneficiari. Respinti tutti gli emendamenti presentati in aula dagli stessi proponenti. Luca Garibaldi (Pd) ha dichiarato che la proposta di legge va "ad integrare e rafforzare le nuove misure nazionali" introdotte per contrastare la povertà che sono, per la prima volta - ha sottolineato - di carattere universale, non legate a singole categorie come invece avveniva in passato. Per quanto riguarda l'iniziativa in discussione, il consigliere ha rimarcato che può costituire "un modello per politiche future" regionali. La proposta - ha ribadito - si occupa, in particolare, di situazioni non contemplate dal Sia (lo strumento nazionale per il sostegno all'inclusione attiva). Garibaldi ha assicurato che non si tratta di una proposta assistenzialistica, prevedendo, tra l'altro, che i beneficiari del reddito si occupino di lavori di pubblica utilità per la collettività.
   

Leggi l'articolo completo su ANSA.it