Liguria

Il Cannone di Paganini va a Grenoble per analisi

Sul prezioso Guarneri del Gesù ci sarebbero microcrepe

Redazione Ansa

 "… Stanco di viaggiare e di faticarmi in concerti ho l'intenzione di abbandonare per sempre l'esercizio del violino, il quale varrà un milione per chi volesse fare acquisto". Scriveva così Niccolò Paganini il 14 dicembre 1833 da Parigi a un amico. La tournée europea, intensa e faticosa, lo aveva fisicamente provato e l'artista meditava il ritiro e la vendita del suo Guarneri del Gesù, il prezioso Cannone.

La storia andò poi diversamente. Paganini si riprese, portò a termine la tournée e il violino non solo non lo vendette, ma lo legò nel suo testamento alla Città di Genova che lo conserva gelosamente a Palazzo Tursi nelle sale paganiniane.
    Il Cannone come tutti gli strumenti ad arco necessita di cure e di manutenzione e non a caso ci sono esperti liutai come Bruce Carlson e Alberto Giordano che lo monitorano continuamente. Da tempo si sa che lo strumento richiede un'analisi approfondita per verificare il suo esatto stato di salute. In tempi recenti, ad esempio, è stato consigliato di limitarne l'utilizzo e impiegarlo in concerti per violino solo o con accompagnamento del pianoforte per non stressarlo eccessivamente. Per di più sarebbe stata confermata la presenza di microcrepe probabilmente dovute all'età, visto che l'iconico strumento ha 280 anni.

 E prima di mandarlo a Londra per essere protagonista di un concerto affidato al recente vincitore del premio Paganini Simon Zhu con la London Symphony Orchestra, alla presenza di re Carlo e della famiglia reale, il Comune ha deciso di far portare lo strumento in un laboratorio di Grenoble, in Francia, lo European Synchrotron Radiation Facility, società che rappresenta un'eccellenza nella diagnostica applicata ai beni culturali e che offre un tipo di esame microtomografico ad altissima definizione che consentirà di verificare l'effettivo stato di conservazione ed eventualmente adottare contromisure per preservarlo.
    Costruito nel 1743 da Giuseppe Guarneri, detto "del Gesù" per la sua abitudine di firmare all'interno degli strumenti accostando al nome la sigla IHS, il Cannone, così chiamato per il volume del suono, è uno degli strumenti in assoluto più preziosi a livello internazionale. Guarneri e Stradivari si contendono il primato nella costruzione degli strumenti ad arco.
    Nel 2022 un violino Stradivari è stato venduto per 14 milioni e mezzo di euro. I Guarneri del Gesù hanno probabilmente una quotazione un poco più bassa, ma il Cannone non ha prezzo, perché oltre ad essere opera di un grandissimo liutaio, è stato lo strumento privilegiato di Paganini, la prima grande rockstar della musica colta.
   

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