Liguria

Slow Food, l'acqua è alle corde è vera emergenza

A rischio specie animali e vegetali. Dibattito a Slow Fish

Redazione Ansa

(ANSA) - GENOVA, 02 GIU - "Le nostre scelte di consumo possono spostare l'ago della bilancia. Noi di Slow Food lo diciamo da sempre per quanto riguarda il cibo ma ancora tanta strada c'è da fare per quel che riguarda l'acqua". Lo afferma Federico Varazi vice presidente di Slow Food Italia alla conferenza Acqua alle corde in programma a Slow Fish, la manifestazione organizzata da Slow Food e Regione Liguria al Porto Antico di Genova. Eppure, della finitezza di questo bene comune, riconosciuto dall'Onu diritto umano nel 2010, si parla da decenni. Anche la Fao ci avvisa che entro la metà del secolo avremo bisogno di oltre un terzo di acqua in più per produrre il cibo necessario per sfamare la popolazione in crescita nel mondo. Dall'altro lato, quando l'acqua è troppa, i fenomeni atmosferici sono estremi e fuori stagione, ci ritroviamo la drammatica situazione dell'Emilia-Romagna.
    "Tra i rischi c'è la sussistenza per i popoli delle aree più fragili del pianeta, ma anche la perdita di tantissime specie animali e vegetali", sottolinea Marirosa Iannelli, presidente del Water Grabbing Observatory. "Bisogna educare per non sprecare cibo, perché per produrlo è stata impiegata preziosa acqua", continua Iannelli. E poi c'è lo sfruttamento della risorsa. "Succede in Africa soprattutto, quando una multinazionale ha accesso all'acqua per irrigare le piantagioni di canna da zucchero utilizzata per produrre bibite gassate e nello stesso tempo le donne devono fare 40 minuti a piedi per arrivare al primo pozzo o fiume", sottolinea la ricercatrice.
    Anna Gavioli, biologa e referente tecnico del Parco Delta del Po, ha messo in evidenza come il territorio sia influenzato dai cambiamenti climatici che determinano il comportamento del mare: "L'innalzamento del livello del mare che estendendosi nell'entroterra causa effetti impattanti, come la salinizzazione delle terre e delle acque interne, l'erosione costiera con aree che negli ultimi 50 anni hanno perso 200 metri di territorio sottratti alla biodiversità e ai vari habitat e specie che lo abitano". (ANSA).
   

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