Liguria

Pacifisti contro Seafuture, no al mercato degli armamenti

Protesta alla Spezia "Riconvertiamolo", basta armi all' Ucraina

Redazione Ansa

(ANSA) - LA SPEZIA, 01 GIU - "Seafuture sia riconvertito alla sua mission originaria: una fiera internazionale dell'area mediterranea dedicata a innovazione, ricerca, sviluppo delle tecnologie civili inerenti al mare, per promuovere la sostenibilità ambientale e sociale". Lo chiede il comitato "Riconvertiamo Seafuture", che oggi ha presentato una serie di iniziative che si svolgeranno in concomitanza con l'evento previsto ad inizio giugno all'interno dell'arsenale militare marittimo della Spezia con decine di delegazioni di marine militari estere e aziende del settore difesa. "Una esibizione militare navale promossa dal comparto industriale-militare come piattaforma di affari per le aziende del settore ammantata di sostenibilità ambientale e innovazione tecnologica", accusa la piattaforma pacifista di cui fanno parte tra le altre Arci, Caritas, Chiesa Metodista, Emergency, Legambiente, Libera e Rifondazione Comunista della Spezia.
    "Da più di 30 anni non c'era più un'esposizione militare in Italia, da quando è stata chiusa la fiera navale di Genova - dice Giorgio Beretta, portavoce del comitato -. Seafuture è diventata un'occasione di business per trovare acquirenti per le navi dismesse a seguito della Legge Navale. Tra gli ospiti ci sono Paesi e segretari generali di Israele, Oman, Emirati Arabi, Marocco e Libia che sono impegnati in conflitti. L'unico criterio di selezione dei partecipanti è commerciale, ma la legge italiana vieta di vendere a chi è impegnato in conflitti armati".
    Tra le richieste c'è anche lo stop all'invio di armi in Ucraina. Il 3 giugno è organizzata una manifestazione con arrivo in Piazza Chiodo di fronte all'ingresso dell'arsenale, dove il lunedì successivo si svolgerà un presidio. (ANSA).
   

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