Liguria

Pendolari invitano assessore, venga in stazione ad aspettare

Sette tra comitati e associazioni scrivono a Sartori:'Ci tuteli'

Redazione Ansa

"Egregio assessore, la invitiamo a venire in stazione, una qualsiasi, con noi ad aspettare un treno regionale che viene magari dato prima in ritardo di 15 minuti, poi di 25, poi di un'ora, e poi vederlo scomparire dai tabelloni mentre gli annunci vocali non fanno altro che ripetere a voce quanto scritto". E' l'invito all'assessore regionale ai Trasporti Augusto Sartori fatto da diversi comitati di pendolari di Liguria e Piemonte stufi di ritardi, cancellazioni, mancate coincidenze. La nota è firmata da Comitato Pendolari Levante Ligure, Comitato Pendolari Savona-Genova, Associazione Pendolari Novesi, Comitato delle Cinque Terre, Comitato Difesa Trasporti Valle Stura ed Orba e WWF Liguria.
    "La invitiamo a prendere un treno, che magari è l'unico in due ore sulla Genova-Acqui Terme, e ritrovarsi fermo in una stazione intermedia 20, 30 minuti in pieno orario lavorativo e vedere 1 o addirittura 2 treni merci (che potevano transitare in orario notturno) passare davanti al treno pieno di persone che si trovano ad arrivare in ritardo a scuola o sul lavoro" scrivono. "La invitiamo a prendere un regionale, dal Ponente o dal Piemonte, che dovrebbe arrivare fino a Brignole, ma da un anno e mezzo o più si ferma a Principe, ed essere costretto a fare un cambio al volo correndo da un binario all'altro e di ritrovarsi ad arrivare mezz'ora in ritardo. E nei pochi casi in cui il treno a Brignole arriva, vedere il regionale per La Spezia che parte lo stesso istante che il suo treno è arrivato" aggiungono.
    Oppure "scoprire che proprio quel maledettissimo giorno, il regionale che doveva prendere non circola per nessuna ragione esplicita, e non c'è nemmeno un bus sostitutivo, e ritrovarsi ad aspettare una, forse due ore. La invitiamo a provare tutte queste esperienze, e molte altre ancora, per settimane, mesi e anni". "Siamo sicuri che prenderebbe atto che i comitati di pendolari non sono 'di parte', ma rappresentanti degli utenti e cittadini che dovrebbero essere tutelati e difesi dalla Regione, e che a essere 'di parte' è al contrario proprio Trenitalia".
    (ANSA).
   

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