Liguria

Genova discute su desalinizzatore e problema scarti e energia

Interrogazione Pilloni. Campora: "Sarà sostenibile"

Redazione Ansa

(ANSA) - GENOVA, 21 MAR - "Questi impianti hanno pregi e difetti, ma rappresentano la risposta a una necessità, senza acqua in pochi giorni si muore. Per questo si interverrà dando incarico per un progetto che possa dare fonti energetiche alternative e sostenibili anche nella gestione degli scarti".
    L'assessore all'Ambiente del Comune di Genova Matteo Campora ha risposto oggi in consiglio comunale a un'interrogazione del consigliere di maggioranza Walter Pilloni, Vince Genova, che chiedeva alla giunta se avesse tenuto conto delle possibili ricadute negative legate a un ipotetico desalinizzatore, impianto che il sindaco Bucci ha più volte detto di voler realizzare: "A oggi l'unica tecnologia impiegata nella desalinizzazione è quella definita dell'osmosi inversa, oggi nel mondo ci sono 16mila impianti in funzione e producono 97 miliardi di metri cubi di acqua ma sono impianti altamente energivori, sarebbe opportuno alimentarli con fonti rinnovabili altrimenti si supera un problema infilandosi in un altro", ha fatto notare Pilloni.
    E c'è un altro tema: "L'acqua dolce che viene prodotta ha come scarto una salamoia fortemente salata che, se venisse rigettata in mare, condizionerebbe l'ecosistema, avete valutato questo aspetto?" ha chiesto. Ha risposto l'assessore all'Ambiente Matteo Campora: "Trent'anni fa non avrei mai pensato di dover parlare di questo problema, la situazione era diversa: basta guardare i torrenti cittadini come il Bisagno e il Polcevera che spesso avevano piene. È evidente che la situazione sia cambiata. Costruire un desalinatore sarebbe una sconfitta perché ci fa pensare a una città e a un pianeta dve la siccità è un problema enorme".
    Campora ha aggiunto: "Quella della desalinizzazione è una tecnologia presente in molti paesi, soprattutto in quelli desertici. Anche in Spagna è molto utilizzata, ce ne sono 700 che producono sei miliardi di metri cubi d'acqua dolce.
    Costruirne uno è un'idea concreta e ci pensiamo come lo fanno molti altri Paesi. Genova si candida non solo a fare un impianto che soddisfi il suo fabbisogno, ma anche quello delle città oltre Appennino". (ANSA).
   

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