Liguria

Rogo Marr: sindaco Taggia, respingiamo mafie e intimidazioni

Conio, legalità sia un faro per tutti noi

Incendio alla Marr di Taggia

Redazione Ansa

(ANSA) - TAGGIA, 14 NOV - "Quanto sta accadendo non si può sottovalutare. Ci deve essere una fortissima risposta dalla quale emerga con chiarezza che mafie e certi atti intimidatori questo territorio li respinge nettamente. Le istituzioni, il sindaco, l'amministrazione e ogni singolo cittadino di questa comunità dicono 'no'". Così il sindaco di Taggia Mario Conio, interviene all'indomani del devastante incendio doloso al deposito Marr, ditta specializzata nella distribuzione di alimenti con sede a Rimini. Si tratta del secondo incendio alla Marr di Taggia, dopo quello avvenuto, nella notte tra il 29 e il 30 settembre del 2018, quando sette camion parcheggiati, uno a fianco all'altro, vennero distrutti dalle fiamme.

"La prima responsabilità e preoccupazione è stata innanzitutto gestire l'emergenza per la sicurezza di tutti - aggiunge Conio -. Ora, però, è doverosa una netta presa di posizione sul terribile incendio che ha distrutto la sede di un'importante azienda del nostro territorio. Da oggi 15 nostri concittadini sono nell'impossibilità di esercitare il proprio lavoro e tutto ciò è inaccettabile". Conio non nasconde di essere preoccupato considerato che, tra l'altro, non si tratta neppure del primo incendio in città. "Se la tesi dolosa verrà confermata si tratterebbe dell'ennesimo episodio nel giro di pochi mesi. Sia chiaro che come rappresentanti delle istituzioni e come cittadini non chineremo il capo davanti a questi atti intimidatori. Voglio lanciare un forte appello alle autorità". Quello della Marr non è il solo stabilimento ad aver subito attentati: il 20 ottobre scorso, nel piazzale della azienda floricola Ciesse Flower, in zona Prati a Pescine, sono bruciati i rimorchi di tre mezzi pesanti appartenenti a un'altra ditta.
    Conclude il sindaco: "La legalità deve essere un faro per tutti noi. Atti terribili e vili non sono tollerabili perché ci portano a pagine che non sono proprie di questo territorio".
    (ANSA).
   

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