Una giornata di astensione il giorno della ripresa del processo per il crollo del ponte Morandi, il 12 settembre. Lo ha deciso l'assemblea degli avvocati della Camera penale ligure. La protesta è stata decisa "a seguito delle ripetute e gravissime problematiche legate alla carenza di organico del settore penale del Tribunale di Genova, conseguenza della perdurante inerzia del ministro di Giustizia e del Csm". Secondo il Consiglio superiore della magistratura c'è una carenza del 20% dell'organico: tra penale e civile mancano 15 giudici. Sono 41 i posti vacanti tra cancellieri e funzionari.
"Non vogliamo nuocere al processo per il crollo del ponte Morandi - spiega la presidente della Camera penale Fabiana Cilio - ma la data è stata scelta per dare un segnale forte e avere più attenzione per un problema gravissimo".
Il processo, che vede imputate 59 persone, era iniziato il 7 luglio e rinviato subito al 12 settembre per decidere quali parti civili ammettere.
Possetti: capisco i problemi ma non si può penalizzare il nostro processo
"Non entriamo nel merito delle scelte sulla data, capiamo che è una scelta tattica. Noi speriamo che i problemi, che ci sono, si risolvano. Non si può penalizzare il nostro processo e non vogliamo che ci rimettano gli altri. Non vogliamo che il nostro processo diventi un peso. Ne andrebbe della dignità di una nazione". Così Egle Possetti, la portavoce del Comitato ricordo parenti vittime del ponte Morandi, sulla decisione degli avvocati genovesi di scioperare il 12 settembre, giorno della ripresa delle udienze, contro la carenza di organico nel tribunale di Genova. "Le problematiche esistono da tempo - continua Possetti - e dal canto nostro scriveremo alla ministra Marta Cartabia che ci aveva assicurato la massima attenzione sul processo Morandi. Bisogna che si vada avanti senza intoppi e senza intralciare gli altri. Spero che si trovi una soluzione per evitare lo sciopero degli avvocati".