Liguria

Comunali Genova: Bucci, 3 aree per movida via da centro storico

Dello Strologo, più spazi per musica dal vivo

Redazione Ansa

"Trattare con i commercianti lo spostamento della vita notturna in luoghi che non siano il centro storico", la proposta di Ariel Dello Strologo, "Abbiamo già pronte tre alternative, sul litorale, raggiungibili anche a piedi", l'annuncio di Marco Bucci. Anche la movida al centro del dibattito tra i candidati sindaco di Genova organizzato questa mattina al Palazzo della Borsa. Si è trattato del primo confronto con la presenza di tutti i candidati in corsa.
    Oltre a Bucci, attuale primo cittadino e candidato del centrodestra, Carlo Carpi (Insieme per Genova), Mattia Crucioli (Uniti per la costituzione), Ariel Dello Strologo, candidato del campo progressista, Martino Manzano, il candidato del movimento 3V, Antonella Marras, per La Sinistra Insieme, e Cinzia Ronzitti, del Partito comunista dei lavoratori. Secondo Dello Strologo la movida va "moderata non eliminata dal centro storico, l'intervento della pubblica amministrazione deve essere quello di coinvolgere i negozianti dei vicoli e ipotizzare un loro spostamento altrove, magari con dei chioschi, in altre zone della città come il porto antico, ma bisogna anche portare avanti sul consumo consapevole degli alcolici e creare spazi dove i giovani possano fare attività, c'è carenza ad esempio di luoghi per la musica dal vivo". Bucci afferma che è già in lavorazione "un accordo con i commercianti del centro storico per spostare il rumore da mezzanotte alle 7 del mattino, abbiamo tre aree papabili, tutte sul litorale, tutte raggiungibili dal centro - e aggiunge - un altra cosa che vogliamo fare implementare i trasporti notturni, la giunta precedente ha provato a chiudere la movida alle 24 e non ha funzionato, noi vogliamo riorganizzarla". Idee di delocalizzazione anche da Martino Manzano Oliveri, il candidato "no vax", che propone di portare la movida in periferia, con taxi scontati e navette gratuite per i ragazzi, mentre Mattia Crucioli propone a "detassazione degli esercizi virtuosi per fare aumentare le attività sane" e scoraggiare quelle della "malamovida".

   “La quota della grande distribuzione organizzata rispetto a quella dei piccoli negozi a Genova è più bassa che nelle altre città italiane, parliamo di un 40% a 60% contro un 70% a 30%, l’arrivo di Esselunga ha permesso di calmierare i prezzi, il sostegno al commercio si fa attraverso i bandi come quelli per il centro storico o i piani di rigenerazione urbana come faremo a Sampierdarena”, Marco Bucci, sindaco di Genova candidato per il bis alle comunali del 12 giugno, difende la strategia dell’amministrazione di centrodestra sul tema del commercio durante il dibattito tra candidati. “Quella di Bucci è una visione da America degli anni Ottanta, completamente superata, ovvero quella di una città che vive bene con tanti supermercati, Esselunga avrà anche portato concorrenza ma con l’apertura del nuovo gigantesco ipermercato a San Benigno si vanificheranno anche gli sforzi fatti per rilanciare il tessuto commerciale di prossimità”, contrattacca Ariel Dello Strologo, candidato di centrosinistra e M5s. Anche gli altri avversari di Bucci sono critici sull’apertura di nuovi supermercati. “Incompatibili con il piccolo commercio” secondo Antonella Marras (La sinistra insieme), “Troppe grandi strutture finiranno per rubarsi clienti tra loro e non porteranno a crescita di posti di lavoro” secondo Cinzia Ronzitti (Partito comunista dei lavoratori), mentre Mattia Crucioli (Uniti per la Costituzione) sottolinea come il problema sia “di ordine pubblico, se si abbassano le serrande nei quartieri vengono a mancare anche presidi di sicurezza”. Martino Oliveri, movimento 3V, dice no ai supermercati e “sì a una moneta complementare locale, garantita dal Comune, per favorire i piccoli negozi”. Carlo Carpi pensa invece che “la grande distribuzione non debba essere osteggiata in maniera manichea”.
   

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