Liguria

Mostri senza nome, Caccia racconta il lato oscuro dell'uomo

Su Crime+investigation e Radio-24, delitti irrisolti in Liguria

Redazione Ansa

(ANSA) - ROMA, 23 MAG - Quattro assassini in libertà da decenni, quattro casi di omicidio che restano ancora senza un colpevole e senza un perché, quattro storie nere, le cui "dinamiche talvolta, come per 'il delitto del trapano' superano la fantasia", che raccontano Genova e la provincia ligure: Luiðgia Borðrelðli, Maðria Madðdaðleðna Berðruðti, Seðbaðstiaðna Meðlis e Anna Rosðsi Lamðberðti sono i nomi che anðcoðra aspetðtaðno giustiðzia.
    Criðme+Inðveðstiðgaðtion e Raðdio 24 racðconðtaðno il lato oscuðro di 'Geðnoðva - moðstri senðza nome'. Matteo Caccia, attore teatrale e conduttore di Radio 24, torna ad essere guida d'eccezione in un viaggio alla scoperta della verità. A parðtiðre dal 24 magðgio, ogni marðteðdì alle 15.00 alðl'inðterðno del programma racðconðta su Raðdio 24, Cacðcia riðporðteðrà gli eleðmenðti chiaðve dei quatðtro casi irðriðsolðti sul podcast; lo stesðso giorðno, alle 22.55, gli spetðtaðtoðri poðtranðno veðdeðre con i loro ocðchi sul caðnaðle 119 di Sky, le stoðrie che ha racðconðtaðto in raðdio attraverso una docuserie in 4 puntate. Attraverso le interviste agli esperti, ai legali ed ai familiari delle vittime, Caccia approfondirà quattro femminicidi irrisolti che hanno come sfondo Genova e la sua provincia. "Il lato oscuro dell'uomo può abitare in noi, venir fuori all'improvviso e restare anonimo per sempre, senza che nessuno trovi i responsabili di un delitto efferato - spiega -. Il crime è un genere che attira lo spettatore. Io mi muovo in modo anonimo, senza indugiare sulla morbosità, è vero anche che è un genere esplorato da anni anche da tante serialità, alcune ben realizzate, altre male, come i grandi romanzi passati alla storia".
    Il caso che ha colpito di più Caccia è quello di Luigia Borrelli perché aveva una doppia vita: "di giorno rispettabile, normale madre di famiglia, di notte prostituta all'insaputa di tutti. Fu uccisa la notte del 5 settembre 1995. Ad ucciderla 15 fori fatti con un trapano, come a disegnarle sul corpo una collana. Ecco mi chiedo: chi può decidere di uccidere una donna con una punta di un trapano? Fare quello scempio? E' un horror.
    Furono prese in considerazione numerose piste, comparazioni negative e coincidenze diaboliche: l'omicida è un fantasma".
    (ANSA).
   

Leggi l'articolo completo su ANSA.it