Liguria

Giornalisti: presidio a Genova contro precariato in redazioni

Anche fumetto satirico che racconta peripezie Co.co.co

Redazione Ansa

(ANSA) - GENOVA, 11 GEN - Presidio in piazza organizzato dall'Associazione ligure dei giornalisti per denunciare la condizione dei giornalisti precari e in solidarietà a due giornalisti ai quali non è stato rinnovato il contratto dopo aver fatto causa di lavoro. Per raccontare il mondo dei Co.co.co, i lavoratori con contratto di collaborazione coordinata e continuativa, il vignettista Stefano Rolli ha realizzato un fumetto in cui illustra le perizie di un precario che deve districarsi tra mille collaborazioni, mal retribuite, con inevitabili ricadute anche sulla vita privata.
    "Oggi i giornalisti sono sempre più sfruttati - spiega Fabio Azzolini, segretario dell'Associazione Ligure Giornalisti - e una vita precaria, una informazione precaria espone il Paese a una democrazia precaria e noi a questo gioco non ci stiamo". Il presidio ha visto la partecipazione di decine di giornalisti con il sostegno di Cgil, Cisl e Uil. In piazza anche il presidente del Consiglio dell'Ordine ligure Filippo Paganini e Alessandra Costante della Fnsi che hanno ribadito come "avere un contratto da precario significhi essere schiavo degli editori, con un danno per l'opinione pubblica che si ritrova una informazione non libera.
    Uno è Massimiliano Salvo, cronista di Repubblica dal 2010.
    Salvo è anche tra i fondatori del Coordinamento dei precari di Repubblica che ha cercato un confronto con l'azienda. "Siamo tutti giornalisti - ha sottolineato - che lavorano da 20 anni con contratti illegittimi. E parliamo di colleghi che producono centinaia e centinaia di pezzi all'anno, con un lavoro quotidiano".
    Il Consiglio regionale ha approvato all'unanimità un ordine del giorno, presentato da Luca Garibaldi (Pd-Articolo Uno) e sottoscritto da tutti i gruppi, che impegna la giunta ad attivarsi presso il governo e i soggetti competenti per arrivare all'abolizione della fattispecie contrattuale Co.co.co. per la professione giornalistica e per chiedere che si concludano al più presto i lavori al tavolo istituito sul tema dell'equo compenso dei collaboratori. (ANSA).
   

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