Liguria

Turismo, commercio e park, rinasce ex mercato ittico a Genova

Entro il 2022 struttura pronta. Bordilli, riqualificherà l'area

Redazione Ansa

 Uno spazio commerciale diviso in quattro aree, a ricordare la funzione del mercato, tredici appartamenti destinati ad uso turistico come case vacanza, un bistrot e una trentina di parcheggi. Sarà questo il nuovo volto del mercato ittico di Genova, uno dei più interessanti esempi di architettura razionalista genovese, che sarà riqualificato e restituito alla città entro il 2022. L'immobile, che era stato acquisito dalla Pix Development, su gara bandita dal Comune, è infatti al centro di un progetto di riqualificazione del costo di circa 3 milioni di euro che si dovrebbe concludere in circa 12 mesi.
    "È sicuramente un edificio che ha lasciato un segno nella storia della città - spiega l'amministratore unico di Pix Developement, Paolo Calvini - e noi ci siamo basati proprio su questa idea di mercato per cercare di ricreare un'atmosfera come quella passata. Abbiamo pensato a una suddivisione in quattro spazi ben definiti, alimentare, pet food , non alimentare e una parafarmacia, il tutto impreziosito da un'area sopraelevata dedicata ai pubblici esercizi e alla somministrazione". Un progetto che, dicono i promotori, sarà al servizio del centro storico.
    "Questo edificio era in condizioni disastrose - spiega l'assessore al commercio, Paola Bordilli - e l'intervento permetterà di far partire una riqualificazione della zona del molo molto importante. Non sarà un nuovo centro commerciale ma avrà valenza turistica e ricettiva più che commerciale". "Anche a livello di sicurezza riportare a restyling un edificio abbandonato diventa importante - aggiunge Stefano Garassino, assessore al patrimonio e allo sviluppo economico - per la vivibilità e per dare un'offerta anche ai turisti a due passi dal porto antico". Sono già partite le demolizioni delle parti non vincolate che permetteranno di riportare la costruzione all'idea architettonica originale. "Abbiamo lavorato con la sovrintendenza - ricorda Simonetta Cenci, assessore all'urbanistica - come stiamo facendo sui nostri edifici storici o che hanno un aspetto esteriore riconoscibile".

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