Liguria

Genova, al 'Nazionale' maratona teatrale sul G8 del 2001

Progetto di Livermore con autori Paesi partecipanti a summit

Redazione Ansa

(ANSA) - GENOVA, 09 OTT - E' in corso di svolgimento al Teatro Nazionale di Genova la maratona dedicate al G8 e intitolata "Il mondo che abbiamo, il mondo che avremo". Un progetto ideato dal direttore artistico Davide Livermore e realizzato con la consulenza di Andrea Porcheddu che ha coinvolto nove autori degli otto Paesi partecipanti al G8 di Genova 2001 con un drammaturgo belga per l'Ue. I nove testi saranno messi in scena a gruppi di due a partire da domani nelle diverse sale del Teatro, ma oggi vengono presentati in una maratona divisa fra il Teatro Ivo Chiesa e il Teatro Modena. Ad aprire è stato il testo di Fabrice Murgia (Belgio) "Change le monde, trouve la guerre" nella traduzione di Anna Giaufret, con la regia di Thea Dellavalle e l'interpretazione di Irene Petris, Emanuele Righi, Alice Torriani. Un lavoro di forte impatto drammatico basato sul ricordo di una donna allora diciassettenne che rivive attraverso immagini conservate su hard disk la violenza di allora in un continuo passare dal presente al passato e viceversa. Applausi meritati ad autore e interpreti e, a seguire, "Our heart learns" del canadese Guillermo Verdecchia con la traduzione di Kiara Pipino e la regia di Mercedes Martini. Sul palco, Martina Sammarco, Matteo Sintucci, Alberto Giusta, Silvia Napoletano e Rita Castaldo a dar vita a una piece che racconta l'impegno civile di alcuni giovani attraverso summit, partecipazioni a marce e proteste che dal Canada arrivano a Genova, e lo fa in una intelligente commistione fra ironia e tragica realtà, mescolando sentimenti privati a convinzioni collettive. Un bel testo, scritto con intelligenza e interpretato assai bene. Il pomeriggio si è concluso con la realizzazione di "Trascendance" di Sabrina Mahfouz (Gran Bretagna) e "Sherpa" di Roland Schimmelpfennig. La maratona proseguirà dalle 20 al Modena con gli ultimi cinque titoli in programma: "Dati sensibili: new constructive ethics" di Ivan Vyrypaev (Russia), "In situ" di Nathalie Fillion (Francia), "Basta!" di Wendy MacLeod (USA) e "Genova 21" di Fausto Paravidino. (ANSA).
   

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