Liguria

Genova patria del jeans, 5 giorni eventi per celebrare denim

Il sindaco: "Sarà una manifestazione annuale"

Redazione Ansa

(ANSA) - GENOVA, 02 SET - Genova riscopre e promuove il jeans, tessuto nato sotto la Lanterna. Aperta Genova Jeans, la kermesse che fino al 6 settembre si pone l'obiettivo di raccontare al mondo come la celebre stoffa sia nata in città, attraverso mostre, incontri, visite guidate, allestimenti e laboratori.
    Gli organizzatori dell'evento hanno partecipato alla conferenza stampa di apertura indossando almeno un capo in denim, dal sindaco Marco Bucci alla presidente del comitato organizzatore Manuela Arata, dagli assessori regionale e comunale Andrea Benveduti e Barbara Grosso al presidente di Confcommercio Paolo Odone. In jeans, ovviamente, anche Andrea Rosso, direttore creativo di Diesel, e Alberto Candiani, dell'omonima azienda: i due marchi sono i principali partner della manifestazione. Il tessuto nacque originariamente per le vele delle barche genovesi e poi è stato adottato dai lavoratori. "Questo è l'inizio di un percorso - ha detto il sindaco Bucci - e diventerà un evento annuale. Vogliamo raccontare la tradizione di Genova, ma anche lanciare messaggi, da quello del jeans come indumento trasversale e messaggero di pace a quello di un'industria tessile che deve sempre più diventare ecosostenibile". 

La conferenza stampa si è svolta nel salone della biblioteca universitaria, in via Balbi, che ospiterà una delle mostre nell'ambito della manifestazione: "Jeans, dalle origini al mito". Altre mostre sono state allestite nel mercato comunale di piazza Statuto e al museo del Risorgimento - con l'opera di Ian Berry che ritrae Garibaldi in camicia di jeans - ma anche al museo Diocesano, con i teli della passione, a palazzo Ducale, con l'esposizione dell'archivio Diesel e con ArteJeans al Metellino, in darsena. Nel centro storico, via Pré, via Del Campo e nella zona del Ghetto hanno già cominciato ad animarsi con vetrine allestite ad hoc, temporary shop e installazioni artistiche. Sempre in quella che gli organizzatori hanno definito "la Carnaby street genovese", nella notte, alcuni pannelli sono stati vandalizzati da scritte con slogan di contestazione. I cartelli sono stati rimossi in mattinata con la collaborazione della polizia locale, mentre alcuni studenti universitari e esponenti dei centri sociali hanno organizzato un presidio davanti alla biblioteca universitaria per criticare con striscioni la scelta degli organizzatori di utilizzare giovani volontari come accompagnatori e addetti della manifestazione, per lo più studenti, che avranno in cambio il pranzo e un paio di pantaloni denim. Genova Jeans prende il via dopo settimane di polemiche sollevate soprattutto dall'opposizione in Comune e in Regione (Centrosinistra e M5s) per il costo dell'iniziativa, oltre 800 mila euro, di fondi pubblici. Il consigliere regionale Ferruccio Sansa aveva lanciato addirittura uno "sciopero del jeans". La tensione era culminata nella "crisi" - poi rientrata - dei tredici artisti che avevano affermato di voler ritirare alcune opere donate per la mostra ArteJeans, cosa poi non accaduta.
   

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