Liguria

G8: vittime pestaggi polizia tornano alla Diaz e denunciano

Guadagnucci, polizia mai chiesto scusa

Redazione Ansa

Grande commozione ma anche voglia di denunciare questa sera alla scuola Diaz di Genova dove 20 anni fa 93 persone inermi vennero massacrate dalle forze di polizia senza un motivo in chiusura del vertice G8. Furono colpiti nel sonno attivisti, giornalisti, volontari. Per quei fatti ci furono processi e condanne contro alcuni componenti delle forze dell'ordine ma oggi Lorenzo Guadagnucci, giornalista e scrittore ha detto che "non è stato ancora chiesto scusa".
    "Sono uno dei 93 che erano dentro questa scuola - ha spiegato a circa 150 persone che hanno seguito l'evento -. Abbiamo assistito fin dove puo arrivare l'abuso di polizia, fin dove puo arrivare lo spirito di impunità dei corpi di polizia. Dopo venti anni nonostante condanne e processi questi abusi non sono stati ripudiati dalla polizia di Stato, mai fatto un gesto di scusa, di rifiuto, mai detta una parola che potesse consentirci di considerare chiusa questa pagina".
    "Puo' succedere di nuovo, a Santa Maria Capua Vetere si sono ripetute le stesse scene, come a Bolzaneto - ha aggiunto Guadagnucci -. Significa che certe tecniche, certe pratiche sono nella disponibilità delle forze di polizia e si è permesso che tali restassero nonostante i nostri sforzi. Che non sono stati vani perchè credo che ci sia una consapevolezza nel Paese riguardo i pericoli che corriamo".
    Tredici attivisti vittime dei violenti pestaggi, tra i quali Mark Cowell, uno dei feriti più gravi, hanno visitato la scuola accompagnati dal preside, due di loro non erano mai tornati a Genova. Tra i presenti, magistrati, cronisti, attivisti del movimento. Nei giorni scorsi Amnesty e l'ex pm Zucca hanno ricordato le violenze delle forze dell'ordine e la grave sospensione della democrazia avvenuta a Genova nel 2001. (ANSA).
   

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