Liguria

Willie Peyote, il mio timore è di essere frainteso

In gara con Mai dire mai (la locura), critica a mondo cultura

Redazione Ansa

(ANSA) - ROMA, 24 FEB - "Non avrebbe avuto senso un festival solo incentrato sulla musica, dimenticando quello che da ormai un anno c'è fuori. Per me sarebbe stato più ingiusto fare finta di niente". Willie Peyote è l'unico cantante in gara al festival di Sanremo, con il brano Mai dire mai (la locura), a portare sul palco dell'Ariston la pandemia, i teatri chiusi, insieme a una critica per niente velata alle major, alla ricerca spasmodica dei like, all'approccio alla musica e alla cultura in generale.
    "Non posso prescindere dalla realtà che mi circonda, parto dal fuori, mai dal dentro - racconta l'artista, tra i preferiti dei bookmaker -. Ho amici e colleghi che sono andati a lavorare al supermercato, quando è dimostrato che i teatri sono più sicuri dei ristoranti. C'è tanta confusione ed è un peccato che il festival non sia stato utilizzato come una vera prova per una ripartenza. Ci si è persi in beghe da cortile". Il rapper racconta di non aver mai bussato alla porta del festival "anzi, è stato il festival a cercare me in passato negli ultimi tre anni. Quest'anno ho accettato proprio perché è questo anno qui, per quello che c'è fuori, perché è l'unico palco che suona. Altrimenti sarei stato in tour".
    Per la serata delle cover duetterà con Samuele Bersani in Giudizi Universali. "Per una sera mi prendo una pausa dal ruolo di grillo parlante. Forse cantare con Samuele mi dà più soggezione del festival stesso". Ma il timore più grande, ammette, è quello di "essere frainteso e di finire in pasto a gente che attacca senza conoscermi. Non voglio che si pensi che mi sono messo su un piedistallo per giudicare gli altri".
    (ANSA).
   

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