Liguria

Scudetto allo Juve, ma la Samp la spaventa

Gol di CR7 e Bernardeschi, nono titolo di fila. Ansia Dybala

Quagliarella al tiro

Redazione Ansa

 La Juve è campione d'Italia: per la nona volta consecutiva, il tricolore si appiccica alle maglie dei bianconeri. Il solito CR7 l'ha sbloccata nel recupero del primo tempo, sbagliando però un rigore all'89', poi Bernardeschi ha trovato il colpo del ko nella ripresa. E' il 2-0 che vale lo scudetto, il rovescio della medaglia però è rappresentato dall'infortunio di Dybala, uscito per un fastidio muscolare. Ma nel giorno dell'ennessimo scudetto bianconero, la Sampdoria è brillante, tutt'altro che vittima sacrificale. Nel primo tempo ha spaventato la Juve con Ramirez e Quagliarella e anche nel secondo, nonostante lo svantaggio, ha provato a giocare alla pare, non è stata mai arrendevole. Il lavoro di Ranieri si vede, buon auspicio per la prossima stagione. Nella prima parte della partita fanno notizia gli infortuni di Chabot e Danilo, ed entrano Leris e Bernardeschi. Il tecnico bianconero trema prima per le occasioni di Quagliarella, entrambe neutralizzate da Szczesny, ma soprattutto per Dybala che si sente tirare la coscia sinistra ed esce, entra Higuain. A restituire il sorriso a Sarri ci pensa il solito Ronaldo, al settimo minuto di recupero lo schema su punizione riesce alla perfezione. Pjanic finta il tiro e invece serve il portoghese che, dimenticato dalla difesa della Sampdoria, firma l'1-0 e sblocca una partita che si stava facendo complicata. I bianconeri tornano in campo dopo l'intervallo con la "pancia piena", in sei minuti la Samp crea quattro occasioni: bravissimo Szczesny sulla punizione velenosa di Ramirez, mentre le deviazioni di Leris e Tonelli finiscono a lato di pochissimo.
    E nel momento migliore dei bluerchiati arriva il 2-0, propiziato da un errore di Audero che respinge male il destro di Ronaldo e permette a Bernardeschi di realizzare il raddoppio in tap-in.
    Nel finale, nonostante l'espulsione di Thorsby, la Samp si fa nuovamente pericolosa, ma ci pensano Szczesny, De Ligt e Bonucci a mantenere la porta bianconera inviolata, evento che non accadeva da sette gare consecutive. E così può cominciare non solo la festa, ma soprattutto la missione Champions.

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