Liguria

Teatro: Borgio Verezzi riparte, al via il 24 luglio

Meno posti, ma si farà. Inaugurazione con Morales e Conticini

Il festival teatrale nella piazza centrale di Borgio Verezzi nel savonese in Liguria

Redazione Ansa

Saranno Roçio Muñoz Morales e Paolo Conticini a inaugurare il 54° Festival di Borgio Verezzi il 24 luglio. La macchina della prestigiosa rassegna estiva nel suggestivo borgo ligure, dunque, si rimette in moto pur con tutte le cautele imposte dall'emergenza sanitaria. "Avremo a disposizione un terzo dei posti - dice il direttore artistico del Festival Stefano Delfino - quindi circa 150, 160 posti.
    Sistemeremo sedie facilmente rimovibili per poterle togliere subito dopo gli spettacoli e consentire quindi l'utilizzo della piazzetta per i locali che hanno necessità di allargare i loro posti. Adotteremo naturalmente tutte le misure stabilite, gli attori staranno fino a poco prima di entrare in scena con le mascherine e abbiamo optato per spettacoli con due, tre attori al massimo proprio per evitare problemi sul palcoscenico".
    Undici gli spettacoli per tredici serate complessive, dal 24 luglio al 23 agosto.
    Due le prime nazionali (nel cartellone originario erano dieci) e sono appunto gli spettacoli che inaugurano e chiudono l'edizione 2020 come una sorta di copertina, all'interno della quale viene impaginato il resto del programma. Uno, "Parlami d'amore Mariù", costruito appositamente dal produttore e regista Francesco Bellomo, (che nell'occasione riceverà il premio Camera di commercio delle Riviere liguri per "Liolá", spettacolo di maggior successo del Festival 2019), racconta la storia italiana del Novecento attraverso le canzoni di Cesare Andrea Bixio, rielaborate da Roberto Procaccini. Ne sarà protagonista la coppia Roçio-Conticini, con altri due compagni di viaggio.
    L'altro, 'Nota stonata' è un testo francese di Didier Caron, che ha avuto grande successo a Parigi e adesso giunge in Italia per la prima volta, con la regia di Moni Ovadia e l'interpretazione di Giuseppe Pambieri e Carlo Greco. "Sarà - dice Delfino - un anno di transizione, ma era importante esserci non solo per continuare nella nostra attività senza rischiose sospensione, ma anche per il bene del teatro che ha bisogno ora più che mai di rinascere".
    "Abbiamo tenuto la rotta e abbiamo sempre detto che volevamo andare in scena: con coraggio, buon senso e generosità - sottolinea il sindaco Renato Dacquino in merito a questa edizione molto particolare in era covid -. Il Festival è parte integrante del nostro territorio, è cultura e lavoro, con un programma sereno e vario, un'accoglienza sicura, spazi adeguati alle persone e collaborazione con le realtà locali. Anche durante gli spettacoli, con uno sforzo straordinario, almeno metà delle sedie a fine serata saranno rimosse per permettere l'utilizzo degli spazi sulla piazza Sant'Agostino. Aspettiamo tutti. Lo merita il Festival, lo meritano gli operatori turistici, lo meritano soprattutto i turisti dopo mesi di clausura". (ANSA).
   

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