Liguria

Confindustria Genova, 40% aziende interrotto attività

Proposta "Riapertura progressiva e ragionata dopo feste Pasqua"

Redazione Ansa

Il 40% delle aziende aderenti a Confindustria Genova ha dovuto interrompere l'attività produttiva con il Dpcm del 22 marzo. Le altre hanno continuato a operare ma "in molti casi a ranghi molto ridotti" seguendo rigorosamente il protocollo con le misure di contenimento della diffusione del contagio negli ambienti di lavoro. La preoccupazione è alta e le imprese auspicano una riapertura in tempi brevi. "Confindustria è pronta a condividere con istituzioni e autorità competenti, una proposta per la riapertura progressiva e ragionata delle attività, nel pieno rispetto del protocollo per la sicurezza dei lavoratori, dopo le festività pasquali" spiega l'associazione con una nota al termine dalla riunione in videoconferenza del Consiglio generale. "La prosecuzione del 'lockdown' nell'incertezza della fine dell'emergenza e, soprattutto, senza che sia stato ancora definito un piano di riavvio, graduale e nella massima sicurezza, delle attività industriali e di servizio è motivo di grande preoccupazione per le nostre aziende", spiega Confindustria Genova. Uno dei punti più critici è la carenza di liquidità "che temiamo verrà risolta solo parzialmente dall'atteso Dpcm" e c'è il rischio "per le aziende costrette al fermo produttivo e che operano prevalentemente con l'estero, di non poter onorare gli impegni assunti e e quindi perdere quote di mercato a vantaggio dei competitor stranieri". Parte da qui la proposta di condividere un piano per la riapertura dopo Pasqua. "Questo consentirà alle imprese - è la posizione degli industriali genovesi - di non vanificare del tutto gli sforzi compiuti fino allo scoppio della pandemia per superare le difficoltà causate dal crollo del Morandi prima e, successivamente, per gestire la crisi economica oramai in atto".

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