Liguria

Frate e medico, la vita del fratello del sindaco di Genova al tempo del virus

Luca Bucci si divide tra convento e Rsa

Frate Luca Bucci � anche medico

Redazione Ansa

 Da una parte ha la tunica, dall'altra il camice da medico. Nella stessa giornata li veste entrambi. Quando Luca Bucci racconta quello che sta facendo in questi giorni, emergono i due profili della persona: un po' parla il medico e un po' il frate. Luca Bucci, 57 anni, è frate cappuccino nel convento di Santa Margherita Ligure ma è anche laureato in medicina e da un anno ha ripreso a praticare la professione in una residenza per anziani di Genova, la Camandolina, "per stare vicino alla gente, come ha detto il Papa: se le persone non vanno in chiesa, andiamo noi da loro".
    Luca Bucci è il fratello del sindaco di Genova, Marco. "Con lui ci sentiamo spesso e ci confrontiamo su questa disgrazia, ma non abbiamo bisogno di tante parole, ci capiamo subito. Anche lui ha il suo bel da fare".
    La sua quotidianità ha orari precisi: "Alle 6.30 celebro l'eucarestia al convento, poi parte per Genova: alla Camaldolina resta dalle 8.30 alle 16.30, medico sì, ma anche parole di conforto e di speranza per quei 'nonni' minacciati dal virus.
    Ora padre Luca è tra quella schiera di sanitari che lotta in prima fila contro il coronavirus: "Anche nella residenza dove lavoro si sono registrati casi" racconta, e spiega come lui sia ancora in attesa dei tamponi e delle precauzioni che prende in convento svestiti i dispositivi di autoprotezione e indossati quelli di uomo di Dio: "Durante la celebrazione non ci scambiamo il calice; stiamo più attenti a non lasciare in giro per il convento bicchieri usati, com'era nostro solito. Devo dire che la crisi vocazionale in questo periodo ci sta aiutando - dice sorridendo - in convento siamo pochi e lo spazio è grande. La mensa dei poveri è chiusa ma finché abbiamo cibo in dispensa aiutiamo lo stesso i bisognosi preparando dei pacchi che lasciamo dalla porta del convento".
    Luca Bucci è anche cappellano dell'ospedale di Rapallo dove si reca di ritorno da Genova prima di rientrare in convento.
    "Con i colleghi medici ci sosteniamo a vicenda, stanno lavorando in situazioni difficili" ma in questa situazione - ed ecco l'uomo di chiesa - emerge una positività: "il lato positivo di tutta questa tragedia è che c'è molta più solidarietà. Ci si ascolta di più, ci si aiuta di più. Quando si viene messi alla prova o ci si arrabbia o si diventa migliori". (ANSA).
   

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