Liguria

ProcessoTorre piloti bis: ministeri Difesa eTrasporti responsabili civili

I due ministeri insieme a datori lavori pagheranno se condannati

TORRE PILOTI BIS: DIFESA-TRASPORTI RESPONSABILI CIVILI

Redazione Ansa

 I ministeri dei Trasporti e della Difesa, Autorità portuale, Capitaneria di porto, società rimorchiatori, Corpo piloti e il Consiglio superiore dei lavori pubblici. Sono i responsabili civili che il tribunale ha citato nella prima udienza del processo per l'inchiesta bis sulla costruzione della Torre Piloti di Genova, crollata il 7 maggio 2013 per l'urto del cargo Jolly Nero causando 9 morti. A processo 12 persone e due società tra progettisti della Torre, collaudatori e datori di lavoro.  Il processo entrerà nel vivo dal 12 dicembre con udienze fissate tutti i mercoledì. Secondo l'accusa, sostenuta dal pm Walter Cotugno, la torre piloti di Genova venne "costruita a cavallo della banchina senza tener conto delle azioni non ordinarie incidenti sulla struttura come l'urto di navi in manovra nello spazio acqueo antistante al manufatto in assenza di qualsiasi protezione". Le persone a processo sono il commissario e i dirigenti tecnici del Consorzio autonomo del porto di Genova (Fabio Capocaccia, Angelo Spaggiari, Paolo Grimaldi, Edoardo Praino) che avevano redatto il progetto precontrattuale per la costruzione; il presidente e il membro della sezione del Consiglio superiore dei lavori pubblici che espressero parere favorevole al progetto (Ugo Tomasicchio, Mario Como). A processo anche i datori di lavoro delle nove vittime e i responsabili della sicurezza: l'ammiraglio Felicio Angrisano e l'ufficiale Paolo Tallone della Capitaneria di Porto, Gianni Lettich e Sergio Morini della corporazione Piloti e Gregorio Gavarone e Roberto Matzedda della Rimorchiatori riuniti. Le due società a giudizio sono la corporazione piloti e la Rimorchiatori riuniti. Il filone processuale principale sulla morte delle 9 persone per il crollo della Torre Piloti si era chiuso nel maggio 2017 con una sentenza di primo grado. Erano erano stati condannati il comandante della Jolly Nero Roberto Paoloni (10 anni e 4 mesi), il primo ufficiale della nave cargo Lorenzo Repetto (8 anni e 6 mesi) e il direttore di macchina Franco Giammoro (7 anni) oltre che il pilota del porto Antonio Anfossi (4 anni e 2 mesi). La compagnia Messina era stata condannata al pagamento di un milione e 500 mila euro perché ritenuta responsabile dell'illecito amministrativo relativo al comportamento del comandante.
   

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