Liguria

Un sopravvissuto al crollo diventa padre, Pietro simbolo di rinascita

Neopapà era rimasto appeso a Ponte Morandi, 'salvo grazie a lui'

Ponte Morandi crollato e la vista su Genova

Redazione Ansa

   C'era anche lui, in quella piazza commossa e stracolma, in mezzo a persone con gli occhi pieni di lacrime, in mezzo agli applausi per quelli che hanno scavato, salvato, pianto. C'era anche il piccolo Pietro, figlio di Gianluca Arditi, 29 anni, il giovane camionista originario di Chiusola, genovese d'adozione sopravvissuto nel crollo di Ponte Morandi. Pietro, nato un minuto prima della mezzanotte all'ospedale Evangelico di Voltri.

    Ad evocarne la presenza, a poche ore dalla nascita, è stato il governatore della Liguria Giovanni Toti che, a un mese dalla tragedia, ne ha parlato come simbolo della speranza di Genova di fronte ad una piazza De Ferrari commossa.

    Era stato proprio il pensiero del bimbo che stava arrivando a dare la forza a Gianluca Arditi, rimasto appeso a testa in giù a 40 metri d'altezza subito dopo il crollo. Lo aveva detto più volte lo stesso giovane camionista, appena ricoverato all'ospedale con importanti traumi, tra cui il bacino rotto e la frattura di una spalla: "mi ha aiutato a sopravvivere. Non potevo morire, dovevo restare vivo per mio figlio - diceva dal suo letto di ospedale - Sto aspettando un bambino, la voglia di vivere c'è".

    No, non poteva morire questo neo papà e così adesso che gli hanno messo il piccolino tra le braccia c'è da scommettere che la sua guarigione sarà ancora più veloce. Quindi, c'era anche Pietro in quella piazza oggi, diventato a sua insaputa simbolo della rinascita.  

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