Liguria

Pistola attentato a Togliatti salvata da dimenticatoio

Sposetti, 'tornata in possesso Associazione Enrico Berlinguer'

Redazione Ansa

 Ha rischiato di finire nel dimenticatoio delle vecchie armi custodite dalla Questura di Roma la pistola con cui il 14 luglio 1948 Antonio Pallante sparò a Palmiro Togliatti. Lo rivela il presidente dell'Associazione Enrico Berlinguer, Ugo Sposetti, a Genova, alla prima presentazione del libro 'Il fattaccio di via della Missione - L'attentato a Togliatti e la rivoluzione impossibile nelle carte del Governo e del Partito', scritto da Graziella Falconi. L'arma è stata mostrata al pubblico in un piccolo cofanetto di legno durante l'evento.
    "La professoressa Marisa Malagoli durante una ricerca ha trovato la pistola in un mobiletto che Nilde Iotti dalla Camera dei Deputati si era riportata a casa, vicino all'originale del 'Memoriale di Yalta' - racconta Sposetti - gli era stata consegnata nel 1988 quando era presidente della Camera dal direttore del Museo di Grazia e Giustizia. La professoressa ha cercato di capire cosa fare dell'arma e ha creduto bene di portarla in commissariato".
    Dopo una ricerca, spiega Sposetti, l'Associazione Berlinguer ha avanzato la richiesta al Ministero di Grazia e Giustizia e "ci è stata riconsegnata".
    Nella sua ricostruzione della vicenda la giornalista Falconi ribadisce come "l'attentato a Togliatti fu fatto per uccidere, Pallante gli si avvicinò per dare il colpo finale, ma la pistola non funzionò". "Un attimo che rischiò di cambiare la storia d'Italia, ma il Pci tra la guerra civile, l'insurrezione o la rivoluzione, scelse la democrazia", commenta il presidente della Fondazione Diesse Mario Margini. "Anche la Cgil di Giuseppe Di Vittorio scelse la democrazia tra forti malcontenti", sottolinea il segretario generale della Camera del Lavoro di Genova Ivano Bosco. (ANSA).
   

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