Liguria

Chiuse indagini su tangenti Terzo Valico

Nell'inchiesta l'ex presidente Cociv Longo. Coinvolte 4 società

Redazione Ansa

 Chiuse le indagini nell'ambito dell'inchiesta sulle tangenti per il Terzo valico, l'alta velocità ferroviaria Genova-Milano. La procura ha notificato l'avviso a 36 persone fisiche e 4 società. Tra gli indagati l'ex presidente di Cociv Michele Longo e il suo vice Ettore Pagani.
    Secondo la procura genovese, i manager del consorzio avrebbero assegnato i lavori per il Terzo valico a imprenditori amici in cambio di mazzette. Le accuse vanno, a vario titolo, dalla corruzione alla turbativa d'asta.
    A maggio c'erano stati i primi patteggiamenti. A concordare la pena di 2 anni ciascuno sono stati l'ex direttore dei lavori del Cociv general contractor per la realizzazione dell'opera Pietro Marcheselli, e il responsabile degli appalti Maurizio Dionisi. Antonio Giugliano, titolare della Giuliano costruzioni, ha concordato 2 anni e 80 mila euro di sanzione oltre a una confisca da 147 mila euro in capo alla società, mentre Giuseppe Petrellese, tuttofare della Giuliano costruzioni, ha concordato 1 anno e 11 mesi.

Tra gli indagati spiccano i nomi di Ercole Incalza (ex capo della Struttura tecnica di missione del ministero delle Infrastrutture e dei trasporti, indagato e poi prosciolto nell'inchiesta di Firenze sulle Grandi Opere), Stefano Perotti (amministratore di fatto della società Ingegneria SPM srl), Andrea Monorchio (ex Ragioniere generale dello Stato ed ex presidente di "Infrastrutture Spa", società a partecipazione pubblica costituita per il finanziamento delle Grandi Opere), il figlio Giandomenico Monorchio (proprietario ed amministratore della società Sintel Engineering srl), e Pietro Salini (amministratore delegato di Salini - Impregilo spa detenente la partecipazione di maggioranza nel consorzio Cociv). Incalza è accusato di turbativa d'asta, come Salini, Perotti, e i due Monorchio. Il solo Giandomenico Monorchio è anche accusato di corruzione. Nell'ottobre 2016, l'inchiesta genovese della Guardia di finanza, coordinata dai pm Paola Calleri e Francesco Cardona Albini, aveva portato agli arresti domiciliari 14 persone tra imprenditori e gli allora funzionari del Cociv.

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