Liguria

Operazione taxi driver: tassista, 'Ho paura ma soldi fanno gola'

Nelle intercettazioni timori e strategie per eludere controlli

auto carabinieri

Redazione Ansa

 "Però bisogna stare un po' attenti.  Te l'ha raccontata poi quella dei carabinieri tuo padre?". In una delle tante conversazioni intercettate dagli investigatori emergono chiaramente le preoccupazioni dei tassisti che erano consapevoli di quel che stavano facendo. Da un lato avvisavano gli spacciatori dell'eventuale presenza di forze di polizia o effettuavano particolari tragitti per eludere i posti di controllo, dall'altro temevano di finire sotto indagine. In particolare Maurizio Bottino parlando con Matteo Raseto il 15 marzo del 2015 gli racconta di una convocazione che alcuni di loro avevano ricevuto dal comando provinciale dei carabinieri: "Ufficialmente stanno convocando pian piano quelli che il 20 erano di lavoro lì a San Giuliano per l'identikit di una donna scomparsa - dice - ma secondo me volevano vederci in faccia, non vorrei che ci facessero un trappolone". In un'altra occasione uno dei tassisti indagati chiede a Bottino "Non hai paura?" e Bottino "Sì ho paura…però". A finire la frase ci pensa lo stesso che ha posto la domanda: "I soldi fanno gola, sennò non saremmo qua". In un'altra occasione Maurizio Raseto che si trova a Rivarolo dove ha portato uno spacciatore che viene fermato dalla polizia chiama preoccupatissimo il figlio Matteo: "Che casino che abbiamo fatto - dice - non li ho visti neanche arrivare capisci? Porca puttana è colpa mia, io non li ho visti arrivare, hai capito?". Al che il figlio ribatte: "Devi sempre guardare dietro mentre vai… […] Gli avranno trovato la roba figurati, lascialo lì quello ormai è andato, se lo portano via in Questura".
    Gli stretti rapporti tra i tassisti e gli spacciatori stranieri sono tali che i pusher chiamano i due tassisti più anziani "zio" suscitando in qualche occasione commenti scherzosi da parte di chi compra droga, come quando una donna, cliente abituale di uno degli spacciatori senegalesi, quando quest'ultimo le presenta il tassista Maurizio Raseto dicendo "E' mio zio" replica: "Sì, di sangue vero?". E Raseto scherza a sua volta: "Sangue misto". (ANSA).
   

Leggi l'articolo completo su ANSA.it