Liguria

Protezione civile: 'Io non rischio' in tutte i capoluoghi liguri

Ggazebo e giochi per illustrare le buone pratiche

Redazione Ansa

Le buone pratiche da seguire in caso di alluvione, terremoto o maremoto sono state illustrate ai cittadini oggi a Genova in sette gazebo di 'Io non rischio', la campagna nazionale di sensibilizzazione sui rischi naturali promossa dal Dipartimento della Protezione Civile. Coinvolte anche le altre province liguri. Attraverso le schede informative i partecipanti hanno potuto ripercorrere la storia delle alluvioni che hanno colpito il capoluogo ligure dal 1970, quando morirono 44 persone, fino agli eventi catastrofici più recenti, senza dimenticare i terremoti che interessarono Genova nel 1182, nel 1217, nel 1536, nel 1767 (magnitudo stimata 5,16 della scala Richter) e nel 1924. Il terremoto più forte che colpì la Liguria avvenne nel 1887 tra Diano Marina e Imperia (magnitudo 6,97 scala Richter).  La giornata è stata organizzata in collaborazione con il Comune di Genova, la Regione Liguria, il 'Gruppo Genova' della Protezione civile e il mondo dell'associazionismo.

Nel capoluogo savonese i volontari, insieme ai militi della locale Croce Bianca, hanno incontrato i cittadini in piazza delle Nazioni, con stand dalle 10 alle 18 ed una caccia al tesoro per famiglie e ragazzi. Tra i gazebo anche una serie di fotografie di tutte le emergenze, soprattutto alluvioni, che hanno colpito la provincia negli ultimi anni.

Centinaia le persone che hanno aderito all'iniziativa a Imperia - in corso presso lo stand del parco urbano San Leonardo, a Imperia - allietata da una gimcana con oltre duecento bambini come partecipanti. Nel corso della mattinata, è stato distribuito diverso materiale informativo da parte di una ventina dei sessantadue volontari di Imperia.

Alla Spezia negli stand informativi allestiti campeggiano le foto dell'alluvione del 2011 alle Cinque Terre e in Val di Vara. Ma ci sono anche foto in bianco e nero, dalla seconda metà dell'Ottocento in poi, che ricordano tutti i terremoti della provincia Spezzina, zona ad alto rischio. I bambini vengono coinvolti in un gioco e, con i loro disegni, devono coprire delle crepe che compaiono fra cartoni colorati.
   

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