Liguria

Doria, come Cirano continuo a sognare

'Contro personaggi squallidi, arrivisti, ruffiani e mezze calze'

Redazione Ansa

 "Al termine di questa esperienza mi piace pensare a una bella canzone del mio autore preferito, Francesco Guccini. Mi riferisco a Cirano, che trova sul suo cammino personaggi squallidi e opportunisti, ma che non smette di sognare e di pensare a un mondo migliore e anche all'importanza degli affetti". Così il sindaco di Genova Marco Doria stasera sulla sua pagina Fb saluta i cittadini dopo cinque anni di governo della città. A poche ore dallo scrutinio dei voti del ballottaggio tra il candidato sindaco del centrodestra Marco Bucci e del centrosinistra Gianni Crivello, il sindaco Doria elenca "alcuni punti del lavoro svolto" paragonandosi a Cirano, il protagonista della canzone di Guccini in prima linea contro le ingiustizie, gli arrivisti, i dogmi, i pregiudizi, i politici rampanti, i portaborse, i ruffiani e le mezze calze, che nonostante le difficoltà non smette di sognare un mondo migliore.

Doria, uno dei cosiddetti sindaci arancioni che alle primarie del centrosinistra di cinque anni fa superò due esponenti del Pd, il sindaco uscente Marta Vincenti e l'attuale ministro della Difesa Roberta Pinotti, ricorda: "Sono partiti i cantieri per la realizzazione di opere che la città attendeva almeno dall'alluvione del 1970. Dal 2012 al 2016 le presenze di turisti in città sono aumentate del 31,8%. Nello stesso periodo il numero dei visitatori dei musei comunali è cresciuto del 42%". "Il Comune si è sempre schierato a favore dei lavoratori delle aziende in crisi e ha contribuito con gli strumenti delle politiche urbanistiche a radicare sul nostro territorio attività che altrimenti avrebbero potuto lasciare Genova. Abbiamo operato con onestà e trasparenza, non facendo propaganda, tenendo in ordine i conti del Comune, di cui abbiamo ridotto il debito (diminuito di 120 milioni). E non abbiamo ridotto di un euro il contributo del Comune ai servizi sociali, per tutelare chi è nel disagio", aggiunge il sindaco. "Tutto questo può bastare per rilanciare la città? No, lo sappiamo. Ma sappiamo anche che senza questa azione ogni possibilità di rilancio sarebbe stata e sarà più difficile. Molto dovrà essere fatto per rendere più efficiente il funzionamento dell'amministrazione pubblica e delle sue aziende. E per ottenere questo risultato bisogna mettere nel conto di scontrarsi con chiusure e resistenze corporative, come abbiamo sperimentato", conclude il primo cittadino uscente
   

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