Liguria

Alluvione Genova: Paita, un disegno contro di me e il Pd

'Cofferati come Trump, non volle accettare vittoria d'una donna'

Alluvione Genova: assolta ex assessore Paita

Redazione Ansa

 "Io ho sempre avuto fiducia nella magistratura, e la sentenza conferma che la giustizia funziona.  Ma certo, devo dire che la tempistica dell'indagine è stata quantomeno sospetta: bastava leggersi le norme per capire che io non potevo avere nessuna responsabilità. I fatti hanno dimostrato che c'era un disegno premeditato per indebolire il Pd e Renzi". Così l'ex assessore regionale alla Protezione civile della Liguria Raffaella Paita, assolta dall'accusa di omicidio colposo e disastro colposo per l'alluvione di Genova del 9 ottobre 2014. "La telefonata che più mi ha fatto piacere - racconta  - è quella di Matteo Renzi. 'Ti abbraccio', mi ha detto, 'e ti sono vicino nel dolore che questa vicenda ha dato a te e alla tua famiglia'".
    Sulla sconfitta nella corsa alla presidenza della Regione Liguria hanno inciso sia la vicenda giudiziaria che la frattura nel Pd, dice Paita. Le primarie, ricorda, furono "tempestose ma vinte da me con uno scarto enorme. Cofferati non accettò il risultato, uscì dal partito e si rifiutò persino di stringermi la mano, perché non poteva ammettere di essere stato battuto da una donna. Come Donald Trump. Lui aveva l'ambizione di costruire qualcosa di alternativo a Renzi e usò la Liguria come trampolino. Gli andò male, e gli esiti sono stati disastrosi, per la sinistra e per la nostra regione: oggi governa il centro-destra, grazie a Cofferati e a Civati che appoggiarono un altro candidato solo per farmi perdere".
    Sul partito, "mi auguro che con l'apertura del segretario sull'Italicum e con la disponibilità di Cuperlo ad accettare la sfida si possano evitare ulteriori fratture nel Pd, che avrebbero effetti catastrofici", dichiara Paita. (ANSA).
   

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