Liguria

Torre piloti: amm.Angrisano, urto è dipeso da errore umano

Amm. Melone, la Jolly Nero non avrebbe dovuto trovarsi lì

La torre piloti crollata

Redazione Ansa

 "Riguardando la scena e conoscendo la portualità ritengo logico che l'urto della nave contro la Torre piloti sia dipeso dal comportamento umano. Di chi non lo so". Lo ha detto l'ammiraglio Felicio Angrisano, all'epoca dei fatti comandante della Capitaneria di porto di Genova deponendo come teste al processo a 6 imputati per il crollo della Torre piloti urtata dal cargo Jolly Nero il 7 maggio 2013 che provocò la morte di nove persone.
    Angrisano ha ricordato che la sera della tragedia stava leggendo il discorso del giorno dopo per il passaggio di consegne all'amm. Vincenzo Melone come comandante della Capitaneria. "Mi si è presentato uno scenario terrificante - ha detto Angrisano -. C'era un ammasso enorme di macerie e si scavava anche con le mani per cercare di salvare qualcuno.
    Abbiamo anche bloccato tutte le attività marittime del porto mentre i sommozzatori cercavano eventuali superstiti". Angrisano ha spiegato che "il comandante deve comunicare al pilota e alla Capitaneria se ci sono tutte le condizioni di sicurezza della nave. Se c'è un qualsiasi elemento che induca a capire che qualcosa non va è necessario impedire che la nave esca dal porto". Dopo Angrisano ha deposto anche l'ammiraglio Vincenzo Melone, comandante generale del corpo delle Capitanerie: "La Jolly Nero non doveva trovarsi lì" ha detto e ha parlato delle fasi convulse seguite al crollo definito "una catastrofe".
    (ANSA).
   

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