Liguria

Regionali: in rete reazioni a 'fumata nera' legge elettorale

Redazione Ansa

(ANSA) - GENOVA, 03 MAR - La fumata nera in Consiglio regionale sulla nuova legge elettorale (resta il listino dei nominati, sei posti) scatena le reazioni in rete, via twitter, soprattutto da parte degli esponenti del centrosinistra.
    "Pazzesco: nell'incartamento del centrodestra sul listino - tuona l'assessore alle Infrastrutture e candidata presidente della regione per il centrosinistra Raffaella Paita - il capogruppo di Forza Italia Marco Melgrati non vota perché è contrario alla preferenza di genere, geniale". Il capogruppo Pd Nino Miceli rincara la dose: "Ogni alibi è caduto. Ogni bluff è stato svelato. Forza Italia e Lega Nord non votano a favore dell'abolizione del listino".
    L'assessore alle Politiche sociali Lorena Rambaudi dichiara: "In Consiglio regionale il centrodestra è stato disponibile per finta a cambiare la legge elettorale. Spero proprio che le donne possano essere più presenti nel prossimo Consiglio regionale per garantire più lavoro concreto e meno spettacolo". Il capogruppo di Forza Italia Marco Melgrati non ha ancora replicato alle accuse via twitter, così come il consigliere regionale della Lega Nord e candidato presidente della Regione Edoardo Rixi, che non ha partecipato ai lavori dell'assemblea perché impegnato nel consiglio comunale di Genova sul Piano urbanistico comunale.
    Il consigliere Lorenzo Pellerano (Lista Biasotti) interviene: "Sulla farsa dell'abolizione del listino cala il sipario. Attori bravissimi (capaci di recitare più parti), spettacolo pessimo".
"Il PD ha provato a fare l'asso pigliatutto, cercando di fare in modo che il premio di maggioranza andasse al partito più grande, un modo per mantenere in vita il listino". Così Francesco Bruzzone, capogruppo della Lega Nord nel Consiglio Regionale della Liguria, commenta la "fumata nera" dell'assemblea regionale sul tema del listino elettorale. "L'arroganza del PD ha causato la fumata nera, il Pd voleva prevaricare. Abbiamo votato convintamente a favore dell'eliminazione del listino, ma il Pd ha una sua visione dell'eliminazione del listino, che va a solo vantaggio del partito maggiore", nota Bruzzone. "L'atteggiamento di superiorità che il Pd ha voluto tenere ha portato al mantenimento del listino", conclude Bruzzone.
   

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