Liguria

Commissione inchiesta, emergenza rifiuti

Presidente Bratti, non dichiarata ma qualcosa non ha funzionato

Redazione Ansa

(ANSA) - GENOVA, 23 GEN - Con l'audizione del governatore della Liguria Claudio Burlando si è conclusa la missione in Liguria della Commissione parlamentare d'inchiesta sul ciclo dei rifiuti presieduta dal deputato Pd Alessandro Bratti. "Ci sono una serie di indicatori che ci dicono che sul ciclo dei rifiuti urbani in Liguria c'è una situazione di emergenza anche se di fatto l'emergenza non è stata dichiarata formalmente - ha detto Bratti -. Ma dal momento che si esportano rifiuti qualcosa non ha funzionato. Vogliamo verificare le questioni del ciclo integrato dei rifiuti urbani e le procedure di bonifica dei siti più contaminati come quello di Pittelli alla Spezia e Cogoleto-Stoppani con un'attenzione particolare sul tema della bonifica". E proprio sul sito della Stoppani, la Commissione chiederà una proroga del commissariamento "per consentire il completamento della bonifica". La Commissione, ha detto Bratti "ha preso atto della mancanza di un piano di rifiuti regionale. C'è un rimpallo di responsabilità: da una parte il Comune di Genova che ha cambiato idea sul tipo di impianto e i Comuni dicono che non c'è un piano regionale. La Regione, invece, risponde che i Comuni cambiano idea e non si riesce a avere una visione d'insieme". La situazione attuale di emergenza, ha aggiunto Bratti "comporta altissimi costi per l'invio dei rifiuti fuori regione, esponendo il sistema al rischio di infiltrazioni criminali fino a quando non verrà ripristinata la normale e legale gestione del ciclo dei rifiuti". Infiltrazioni però che non sono specificamente di carattere mafioso "anche se piccoli segnali, per quello che riguarda Genova e il Levante della Regione ci sono anche in questo senso" ma anche e soprattutto relativi alla corruttela "favorita soprattutto dalla frammentazione delle gestioni dell'intero ciclo".
   

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