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Expo Dubai: la cucina del Lazio conquista gli sceicchi EAU

Chef stellata DeCesare protagonista col tortellino ceci e funghi

Redazione Ansa

(ANSA) - DUBAI, 23 OTT - Per presentare i progetti, quelli importanti, serve il contesto e le persone giuste. Il Lazio ha raccontato all'Expo di Dubai il suo distretto aerospaziale di Colleferro che ha suscitato l'interesse del pubblico in sala. Ma la tecnologia laziale non è stata l'unica protagonista della giornata del Lazio ad Expo. A prendere la scena, in serata, dopo che si è parlato di tecnologia e missili, ci ha pensato anche la cucina laziale, presenta a Dubai da Iside De Cesare, del ristorante stellato La Parolina di Trevinano, Viterbo.
    Il territorio del Lazio è famoso in tutto il mondo per la sua storia, per l'antica Roma, ma provare a spiegare agli emiri arabi che il Lazio vanta non solo i monumenti , ma anche numerosi prodotti tutelati a marchio europeo e Dop e produzioni artigianali è già tutt'altra cosa. Ci è riuscita la chef De Cesare in un ristorante italo-arabo con belvedere sul Burj Khalifa, grattacielo simbolo di Dubai città.
    Quando esce dalla cucina nella quale ha lavorato tutta la sera per fare una esposizione universale della sua cucina laziale agli invitati dal Padiglione Italia al ristorante Emiratino La Bella, ti saluta con lo stesso sorriso che la sua cucina ha lasciato sul volto di chi l'assaggia. Nel territorio laziale la produzione di cibo è sempre stata presente con cereali, vigneti e olivi e allevamenti.
    Tra i piatti che hanno fatto scoprire a Dubai il Lazioe la Tuscia c'è la tartare di manzo e nocciole dei Monti Cimini, seguito dal risotto al limone e polvere di lamponi con Zafferano di Nepi. Ma quello che hanno apprezzato sopra ogni cosa è stato il tortellino di ceci e funghi porcini e aglio rosso di Proceno, che ha fatto sciogliere le discussioni e scorrere le parole che ovviamente parlavano di affari e progetti per portare a nuove collaborazioni, ma potrebbero anche parlato di esportare le nocciole o lo zafferano del Lazio. Il comprensorio di Cimino e Sabatino risale a tempi antichissimi, la nocciola laziale si è ritagliata una nicchia di mercato, soprattutto in ambito dolciario. Ma è stata apprezzata in questo caso anche nel salato. (ANSA).
   

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