Lazio

Portoghesi indaga Borromini, scatti e scritti giovanili

Dal 5 ottobre in mostra a Roma all'Accademia di San Luca

Redazione Ansa

(ANSA) - ROMA, 04 OTT - Uno scritto, appassionato e intenso, composto a soli sedici anni, su Francesco Borromini e una selezione dell'immenso archivio di fotografie di studio scattate sull'architettura e sulla città barocca. Inizia da qui la riflessione sull'eredità lasciata da Paolo Portoghesi, il grande architetto, storico e critico dell'architettura, nella mostra che l'Accademia Nazionale di San Luca gli dedica: Sguardo, parole, fotografie, in programma dal 5 ottobre al 4 novembre nella sede dell'Accademia a Roma. Primo di una serie di appuntamenti che l'Accademia intende dedicargli, l'esposizione si focalizza su ciò che avrebbe caratterizzato e tracciato costantemente tutta la sua vita: la scrittura e lo sguardo, qui rappresentato da una serie di scatti eseguiti con una Rolleiflex o con una Hasselblad, macchine che potevano essere tenute in mano lasciando libero Portoghesi di arrampicarsi in ogni dove, abbandonando dunque la staticità della ripresa con cavalletto e dando vita ad una indagine sulle forme da cui emerge in tutta la sua forza la ricchezza spaziale barocca. Le 72 le fotografie esposte, tratte da negativi in formato 6x6 e rigorosamente in bianco e nero, ritraggono prevalentemente le opere di Borromini: la chiesa di Sant'Ivo alla Sapienza, San Carlo alle Quattro Fontane, San Giovanni in Laterano, la Casa dei Filippini, Sant'Agnese in Agone, Palazzo Falconieri, il Collegio di Propaganda Fide, la chiesa di Sant'Andrea delle Fratte. Accademico dal 1966 e presidente dell'Accademia nel biennio 2013-2014, figura di grande rilievo per la cultura architettonica internazionale, Portoghesi da giovanissimo ha anche composto uno scritto, la sua prima indagine critica, su Borromini, riprodotto in alcune parti nel catalogo e da cui trae ispirazione il titolo della mostra. Un libro unico, autoprodotto intorno al 1947, nel quale Portoghesi rivela la sua passione per le parole. La mostra, posta sotto l'Alto Patronato del Presidente della Repubblica Italiana, è curata e organizzata da Francesco Cellini, vicepresidente e Laura Bertolaccini, vicesegretaria aggiunta dell'Accademia. (ANSA).
   

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