Lazio

Bassifondi, due amici e la vita ai margini di Roma

In sala il film di Trash Secco scritto dai Fratelli D'Innocenzo

Redazione Ansa

(ANSA) - ROMA, 09 GIU - Si era segnalata all'ultima edizione della Festa del Cinema l'opera prima di Francesco Pividori in arte Trash Secco, Bassifondi, che esce il 15 giugno nelle sale con la distribuzione indipendente Cloud 9. Aperto da un lungo e plastico piano-sequenza sull'errabondare di un topo nella livida notte romana, il film si snoda sull'aurea durata dei 90' letteralmente pedinando i due protagonisti, Romeo e Callisto, senzatetto con fissa dimora sulle sponde del Tevere.
    Scritto dai Fratelli D'Innocenzo, Bassifondi conferma tutto il bene che si può ormai dire di una sorta di scuola romana che va da Gabriele Mainetti a Federico Moro passando appunto per i D'Innocenzo e che appare in sintonia con i movimenti musicali e artistici di questi anni. Non a caso Trash Secco è ormai un nome di riferimento nel campo dell'arte (sulla scia di Schifano e Tano Festa), ma ha fatto le sue prime prove dietro la macchina da presa con videoclip di qualità e il mockumentary per il web "Nefasto: er mostro de zona".
    "Lavorare da soli per scrivere o dipingere - dice - è una fase di creatività personale in cui sono cresciuto. Ma l'adrenalina e l'energia che viene sul sete lavorando in squadra è impagabile alla fine ne esci come svuotato ma arricchito".
    La trama nasce da un racconto dell'autore e dal suo forte legame con un fratello in cui si sono rispecchiati i gemelli D'Innocenzo per costruire un racconto di fratellanza tra i due protagonisti, sorta di Don Chisciotte e Sancho Panza del mondo parallelo che ci vive accanto e che non vediamo mai. Non per caso l'amicizia dei due protagonisti, Romeo e Callisto, si sviluppa a un passo dal fiume, con sei gradi di separazione rispetto al Lungo Tevere che i romani percorrono ignari ogni giorno. Il muto andare solipsista di Romeo contrasta con la vitalità di Callisto, capace di trascinare il suo sodale in avventure ai confini del lecito, ma anche di offrigli un calore e un'empatia che si tramuterà in autentico amore quando una malattia improvvisa e forse incurabile colpisce l'amico.
    (ANSA).
   

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